COLOMBIA. RAPITO UN GENERALE, SOSPESI I NEGOZIATI. L’aereo dei negoziatori del governo doveva atterrare oggi a L’Avana. Ma per ora non decollerà

Il Generale rapito dalle FARC
Il Generale rapito dalle FARC

Il temuto incidente è accaduto e la sospensione del laborioso processo di pace, almeno per ora, è nella logica delle cose. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha annunciato la sospensione dei negoziati con i guerriglieri in seguito al rapimento, avvenuto domenica, del generale dell’esercito Rubén Dario Alzate nel dipartimento di Chocó, una regione povera sulle coste del Pacifico. Incurante dei protocolli di sicurezza, il generale si sarebbe diretto con un’imbarcazione nel piccolo villaggio di Las Mercedes, sulle rive del fiume Atrato, per esaminare un progetto di fornitura di energia a una comunità rurale. Insieme con lui c’erano anche un capitano – Jorge Contreras Rodriguez – e un avvocato – Gloria Contreras Urrego – in qualità di coordinatori dei progetti speciali dell’esercito nella regione.

Nessun dubbio circa la responsabilità del sequestro. “El Espectador”, uno dei quotidiani colombiani più autorevoli, è riuscito ad avere accesso alla testimonianza di un soldato sfuggito all’agguato del gruppo guerrigliero. Secondo tale rapporto il militare alla guida dell’imbarcazione trovandosi in una zona rossa con una massiccia presenza di guerriglieri, avrebbe avvisato l’equipaggio del pericolo. Il generale, da parte sua, avrebbe ordinato di procedere secondo il percorso stabilito. Dopo essere giunti a Las Mercedes, i militari e l’avvocato sono stati sorpresi dai guerriglieri del fronte 34 delle FARC, mentre il soldato alla guida rimasto sulla barca è riuscito a fuggire.

Fonti dell’intelligence del governo colombiano ritengono che l’agguato non sia stato un colpo di mano improvvisato, ma risponda a un piano programmato e studiato nei minimi dettagli. Non bisogna dimenticare che nella stessa area agiscono anche altri gruppi armati, tra cui l’Esercito di liberazione nazionale (Eln).

Il generale Alzate era attualmente in servizio come comandante della “Fuerza de Tarea Titan” dell’esercito. Attiva dallo scorso gennaio per iniziativa congiunta del presidente Santos e del Ministero della Difesa, il corpo armato speciale aveva il duplice scopo di combattere le illegalità in 22 comuni di Chocó e di arginare l’avanzata dei guerriglieri e delle bande criminali.

Sulla vicenda pesano alcuni interrogativi, che la stampa colombiana getta nella discussione di queste ore. Uno più stringente degli altri. Come si giustifica un’azione così sprovveduta da parte di un alto ufficiale militare? Il presidente Santos non ha tardato a stigmatizzare l’incoscienza della decisione. Nondimeno, è indubbio che le FARC abbiano agito con premeditazione.

Il prezzo di quanto successo è alto. Azioni dimostrative di questo genere minano gravemente la fiducia del paese nel processo di pace. Inoltre, tempi più lunghi per siglare l’accordo finale rischiano di compromettere seriamente i passi avanti fatti finora.

L’aereo dei negoziatori del governo doveva atterrare oggi, lunedì, a L’Avana. Proprio in queste ore era previsto un incontro con i rappresentanti delle FARC per proseguire sulla strada del dialogo inaugurato due anni or sono nella capitale cubana. Di certo quell’aereo non toccherà il suolo dell’isola caraibica finché non sarà fatta piena luce sul sequestro e saranno rilasciati gli ostaggi.

Torna alla Home Page