Non è ancora beato ma già darà il nome ad una futura università. Si chiamerà Rutilio Grande la seconda università pubblica di El Salvador. Sempre che la proposta di un nutrito gruppo di concittadini di Rutilio e monseñor Romero, lui si beato e candidato a santo, giungerà in porto. A spingerla verso l’approdo c’è un comitato di docenti, Ong, associazioni varie per i diritti umani, organizzazioni contadine, comitati di quartiere e 31 mila firme che chiedono che il progetto venga approvato dal Congresso di El Salvador. L’argomento principe è che l’Università statale di El Salvador è insufficiente. Dati del Ministero dell’Educazione citati dal giornale on-line DiarioColatino indicano che 50 mila giovani chiedono annualmente di iniziare gli studi superiori e solo ottomila sono ammessi.
“Siamo l’unico paese dell’America Latina che conta con una sola università pubblica” lamenta Felipe Ortíz, portavoce del comitato promotore: “La creazione di una seconda Università la vediamo necessaria per varie ragioni, una delle quali la grave situazione di violenza che affrontiamo oltre all’insufficiente capacità dell’Università di El Salvador (UES) di ricevere un maggior numero di studenti”.
Il progetto per la nuova università dedicata al gesuita amico di Romero assassinato nel marzo del 1977 è stato consegnato all’Assemblea legislativa due anni fa. Prevede la creazione di 62 carriere universitarie distribuite in facoltà come Agricoltura e Scienze della natura, Scienze sociali e umanistiche, Ingegneria e Architettura, Diritto, Scienze economiche, Arte e Cultura. Nella prima fase l’Università nazionale Rutilio Grande iscriverà 12 mila studenti richiedenti.
Il comitato promotore mentre sollecita i parlamentari ad accelerare l’approvazione del progetto assicura che vari organismi internazionali si sono impegnati a finanziare la nuova istituzione accademica.
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