PANAMA. IL CANALE RADDOPPIA E I CINESI PASSANO PER PRIMI. Inaugurate le nuove chiuse per le navi Post Panamax, i giganti del mare di ultima generazione

Da un oceano all’altro in poche ore
Da un oceano all’altro in poche ore

I cinesi hanno voluto essere i primi, preannuncio di un potere mercantile marittimo quasi illimitato e di una crescente influenza sull’America Latina. Il gigante dei mari Cosco Shipping, 300 metri per 50 con oltre 10.000 container a bordo, ha inaugurato il nuovo canale di Panama, tagliando il nastro d’ingresso nelle chiuse dell’Atlantico alle 7,48 locali di domenica 26 giugno. Sette anni di lavori, quarantamila persone nei cantieri, sei miliardi di dollari di spesa. Sono solo i numeri dell’ampliamento del Canale di Panama, cioè le nuove chiuse sul lato sia dell’Oceano Pacifico sia dell’Atlantico che permettono il passaggio di navi con una portata oltre tre volte le attuali. A cui anche l’Italia ha preso parte.

Il potenziamento della grande opera vede tra i protagonisti l’azienda italiana Salini Impregilo che ha progettato il sistema di chiuse e di canali d’accesso e uscita agli estremi dell’istmo tra Centro e Sudamerica. D’ora in poi grazie al nuovo set di chiuse il canale potrà consentire il passaggio di navi di maggiore tonnellaggio denominate Post Panamax, con una capacità sino a 12.600 TEUs, una lunghezza di 427 metri, una larghezza di 49 metri, un pescaggio di 15 metri, mentre il vecchio sistema consentiva il passaggio di natanti tipo Panamax, con una capacità di 5.000 TEUs, una lunghezza massima di 294 metri, una larghezza massima di 32 metri e un pescaggio di 12 metri. Anche i tempi di percorrenza saranno più brevi da 12 ore a 8, 10. E il tempo, mai come oggi, è denaro.

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