GIOCHI DI GUERRA. Per i militari colombiani il Nicaragua è diventata la principale minaccia alla sicurezza nazionale

Colombia-Nicaragua Arcipelago Sant'Andrés

Carri armati allineati lungo la frontiera, cannoniere che scivolano sulle acque dei fiumi armate di tutto punto, elicotteri che sorvolano i villaggi a bassa quota mentre le truppe prendono posizione tra la vegetazione nei punti stabiliti… Tutto virtuale, tutto simulato, tutto al computer e in 3D per ora. Ma l’ipotesi di un conflitto con il Nicaragua è passata al primo posto, seconda solo alla decennale guerra interna con la guerriglia. Anche l’ipotesi di guerra con il Venezuela, da anni nei piani dei comandi militari colombiani, è retrocessa al terzo posto dopo la sentenza del Tribunale arbitrale dell’Aia del novembre 2012 che ha riconosciuto i diritti sovrani del Nicaragua su una porzione del mare dei Caraibi, nell’arcipelago di San Andrés. La tensione è salita ulteriormente in questi giorni, dopo che le autorità del Nicaragua hanno manifestato l’intenzione di concedere licenze per lo sfruttamento delle risorse petrolifere eventualmente presenti nel sottosuolo. Insomma, la Colombia non è affatto disposta ad accettare la perdita di 75.000 chilometri quadrati di oceano e meno ancora a vederseli occupare da un governo che, come il Venezuela, non considera amico. A Bogotá assicurano che non c’è uno scenario di scontro imminente con il Nicaragua, ma ammettono che le truppe sono preparate al peggio, naturalmente nella speranza del meglio, si affrettano a precisare. Il governo di Managua dal canto suo non fa orecchie da mercante e con l’aiuto sovietico ha creato un Centro di addestramento provvisto di aule computerizzate per preparare i militari nicaraguensi “a dominare il complesso materiale da guerra”. Intanto le missioni commerciali e militari fanno la spola tra Mosca e Managua per valutare il materiale bellico necessario “ad assicurare la sovranità del Nicaragua” sulle acque recentemente acquisite. Scontri verbali  e giochi di guerra virtuali, per il momento.

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