IL PRESIDENTE “VILLERO”. Mujica si è lasciato intervistare dai giovani redattori di una rivista argentina dei quartieri marginali, che l’hanno messo in copertina

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I primi ad essere rimasti sorpresi sono stati loro, i giornalisti di La Garganta Poderosa, la gola potente, come hanno voluto chiamare la rivista che pubblicano e diffondono nelle villas di Buenos Aires. “Non devono esserci precedenti di un accesso così diretto ad un presidente” scrivono nell’introduzione. E dev’essere proprio così a giudicare dai preliminari che raccontano. Fatto sta che domenica notte hanno preso il traghetto per Montevideo e martedì mattina facevano colazione con lui, il presidente dell’Uruguay, nella modesta casa dove vive con la moglie e un cane fuori da Montevideo. Nella copertina di La Garganta Poderosa hanno messo un Mujica che grida, un atteggiamento che caratterizza la rivista, che vuol strillare, appunto, il punto di vista degli emarginati sui problemi della vita; nel retro di copertina poi hanno messo la fotografia di Mujica con in mano una maglietta argentina su cui campeggia la scritta: “100 per cento villero”, autentico uomo delle baraccopoli, delle favelas, insomma, che in Argentina si chiamano villas miserias.

Nelle pagine interne scorre l’intervista, una scarica di domande e risposte che spaziano in lungo e in largo per l’America Latina e i suoi problemi. Le rivolte in Brasile: “Uno dei paesi più ingiusti della terra, nel continente più ingiusto del mondo”. Le lotte indigene in vari paesi del continente: “Ancora dobbiamo imparare ad essere meno gringos, meno europei e meno razzisti”. Sulla qualità della democrazia latinoamericana il presidente uruguayano argomenta che essa “non ci serve per essere uguali, ma perché possiamo essere diversi, perché per essere identici non abbiamo bisogno della libertà”. Di forte impatto politico le parole che Mujica ha dedicato alla decisione del suo paese di entrare a far parte dell’alleanza commerciale promossa dagli Stati Uniti, con Colombia, Cile, Messico e Perù. “La decisione è stata quella di occupare tutti gli spazi dove si parla di integrazione dell’America Latina. Lì ci siamo entrati per dare battaglia, o per lo meno mettere i bastoni tra le ruote degli Stati Uniti”. “Gli Stati Uniti puntano ad una alleanza con il Pacifico per cercare di arrivare in Cina, questo è il loro gioco. Se noi ci allontaniamo, avremo meno influenza e favoriremo il loro progetto. Per questo dobbiamo esserci, altrimenti gridiamo solamente ma non concludiamo niente”. Sui timori argentini che l’Uruguay possa abbandonare il MERCOSUR Mujica è stato tassativo: “Nemmeno morti lasceremo il MERCOSUR. Il nostro cliente principale in America Latina è il Brasile, nessun altro compera i nostri prodotti come il Brasile. E il principale paese con cui abbiamo conti aperti è l’Argentina. Con chi li andiamo a sostituire? Non lasceremo mai il MERCOSUR per l’Alleanza con il Pacifico, sarebbe una cosa da matti”. Infine una battuta su di sé e il proprio futuro: “Quando ero giovane volevo cambiare il mondo, adesso mi accontento del marciapiede davanti a casa mia”.

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