ANCHE IN NICARAGUA INIZIA L’ESODO. Si formano lunghe file davanti all’ufficio migrazione di Managua. E la situazione non promette di migliorare

Le file di chi vuole uscire dal paese si allungano di giorno in giorno
Le file di chi vuole uscire dal paese si allungano di giorno in giorno

Una situazione che non si vorrebbe vedere quella che documenta il quotidiano del Nicaragua Nuevo Diario con questa fotografia, dove una lunga coda di cittadini di questo paese centroamericano aspetta pazientemente il proprio turno davanti e dentro l’ufficio migrazione di Managua, la capitale. Tutti aspirano ad un’unica cosa: ottenere il passaporto che permetta loro di viaggiare altrove o rinnovarlo se già dispongono di uno valido.
La grave crisi politica e sociale che colpisce il paese dal 18 aprile ha provocato una massiccia ondata di emigrazione che somiglia molto a quella in corso in Venezuela, anche se di gran lunga inferiore quanto a proporzioni. Decine di migliaia di posti di lavoro sono stati persi nei mesi di maggio e giugno, soprattutto nel settore industriale, edile e finanziario.
Molti sono i nicaraguensi che cercano di andarsene a causa della violenza e dell’insicurezza che temono cresca ancora di più in un prossimo futuro. In due mesi, in Nicaragua, 285 persone sono state uccise, la maggior parte per mano di gruppi armati alleati al governo del presidente Daniel Ortega. Costa Rica, paese confinante, e Panama, sono le principali destinazioni per i migranti del Nicaragua. La stampa della Costa Rica informa che in questo momento ci sono nel paese quattromila nicaraguensi che stanno cercando di ottenere lo status di rifugiati.

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