MADURO, LA COLPA É TUA. Tre venezuelani su quattro considerano che il presidente è responsabile della crisi del paese. Chiesa e università le istituzioni più credibili

Maduro mostra la moneta venezuelana, il bolivar, con tre zeri in meno (EFE -PRENSA MIRAFLORES)
Maduro mostra la moneta venezuelana, il bolivar, con tre zeri in meno (EFE -PRENSA MIRAFLORES)

Meno di due mesi alle elezioni del presidente del Venezuela e gli umori degli elettori cominciano ad essere scandagliati dagli istituti di rilevamento per ricavarne indicazioni sul possibile esito. Inizia l’agenzia Delphos y Hercon Consultores con la divulgazione del suo ultimo sondaggio che boccia Maduro su tutto il fronte: Il 74% degli intervistati ritiene infatti che la gestione del governo sia stata negativa per la grave penuria di medicinali e cibo provocata negli ultimi mesi e a cui non ha saputo porre rimedio. La lista delle imputazioni prosegue con l’accusa di mettere in campo politiche economiche inadeguate, di esercitare un ferreo controllo della società e di offrire poche possibilità di progresso. E non è tutto. Scomponendo il dato fortemente negativo per il governo bolivariano si desume che anche un 45% dei filogovernativi ritiene che la situazione è critica. “La maggior parte dei favorevoli al governo ha ammesso che la situazione è difficile, che c’è fame nel paese” dichiara Marcos Hernández, direttore di Hercon: “Oltre il 30% dei sostenitori del governo incolpa il presidente della crisi; cioè, ha il coraggio di interpellarlo, il che significa che non c’è più una solidarietà automatica verso il progetto rivoluzionario”.

Proseguendo nella lettura del rilevamento si scopre che su 1.200 persone consultate a livello nazionale, 996 affermano che la situazione è peggiore rispetto allo scorso anno e le aspettative suggeriscono che il deterioramento continuerà. Il 67% crede che nel secondo trimestre dell’anno ci sarà più inflazione, carenza di liquidità e minori possibilità di acquistare prodotti di base.

Rispetto alle elezioni in sé, fissate per il mese di maggio, il sondaggio di Delphos y Hercon Consultores evidenzia che la metà della popolazione del Venezuela intende esercitare il proprio diritto al voto come meccanismo per risolvere i conflitti, mentre l’altra metà è convinta che non vi siano condizioni che consentano un processo equo, competitivo e trasparente.

Dei cinque candidati in competizione per la carica presidenziale, il principale avversario di Maduro è Henri Falcón, leader di “Avanzada Progresista”, una frazione di Copei (Partito cristiano sociale del Venezuela, di tendenza centrista, N.d.A.) e MAS (Movimento al Socialismo, di tendenza socialista democratica, N.d.A.). Se le elezioni fossero oggi, Maduro otterrebbe il 28% e Falcón il 37%. Mettendo nel conto che nei quasi due mesi mancanti al 22 maggio il governo mobiliterà tutto il proprio apparato a favore di Maduro, il primo viene dato al 45% e il secondo, Henri Falcón, al 48%.

Il sondaggio realizzato da Delphos y Hercon Consultores rileva la forza e la credibilità dei principali attori della società venezuelana. I risultati mostrano inequivocabilmente che i partiti politici, quelli di opposizione e quelli al governo, subiscono un declino rilevante, mentre la Chiesa cattolica si attesta come la realtà che gode di maggior fiducia e credibilità (67%) tra i venezuelani, seguita dalle istituzioni universitarie (63%).

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