AMAZZONIA. DI COSA SI PARLERÁ NEL SINODO SPECIALE CONVOCATO DAL PAPA? Mancano due anni, ma il sinodo mediatico è già iniziato

Il cardinale Claudio Hummes, grande promotore del Sinodo
Il cardinale Claudio Hummes, grande promotore del Sinodo

Mancano due anni all’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica (in programma per ottobre 2019) e già diversi esperti in questioni vaticane, e anche un po’ meno esperti, hanno aperto un loro proprio sinodo mediatico dove concetti, parole, citazioni si accumulano senza nessun rapporto vero e reale con ciò che sarà al centro di questa particolare assemblea sinodale.

Ognuno, esperto o meno, autorevole o poco preparato, già sottolinea la questione primaria di questo sinodo e lo fa ignorando le uniche fonti certe che andrebbero prese in considerazione: le parole pronunciate dal Papa domenica scorsa, prima dell’Angelus.

Francesco ha annunciato in questo modo il prossimo Sinodo: “Accogliendo il desiderio di alcune Conferenze Episcopali dell’America Latina, nonché la voce di diversi Pastori e fedeli di altre parti del mondo, ho deciso di convocare un’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, che avrà luogo a Roma nel mese di ottobre 2019. Scopo principale di questa convocazione è individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta.”

Questi autori citano qualche frase del Papa ma poi, quasi tutti, come un solo coro, si buttano sui “viri probati”, espressione con la quale la Chiesa fa riferimento a uomini sposati o vedovi – di provata fede – che in determinate circostanze possono essere ordinati sacerdoti per far fronte ai bisogni delle comunità dove si soffrono le conseguenze di mancanza di clero, come quelle dell’Amazzonia. Papa Bergoglio, tempo fa, nell’intervista al settimanale tedesco Die Zeit aveva già detto sulla mancanza di sacerdoti: “Dobbiamo riflettere se i viri probati siano una possibilità e dobbiamo stabilire quali compiti possano assumere ad esempio in comunità isolate”.

Sulla questione, inoltre, si è già discusso ampiamente in diverse Assemblee sinodali e in particolare in quella del 2005. Al riguardo Alberto Bobbio sulle pagine di Famiglia Cristiana, ricordava nel marzo scorso: “Relatore generale era il cardinale Angelo Scola, allora Patriarca di Venezia e ora arcivescovo di Milano che si appresta a ricevere papa Francesco il 25 marzo, il quale già nella relazione introduttiva aveva messo in campo l’argomento, assai controverso, spiegando tuttavia che non era una soluzione alla scarsità del clero e sottolineando piuttosto che occorreva riflettere su “criteri per una più equa distribuzione del clero nel mondo”. Eppure al Sinodo se ne discusse a lungo. Lo confermò il vescovo di Mosca monsignor Kondrusiewicz: “É vero alcuni padri hanno proposto l’ordinazione di uomini sposati anziani. Ma la proposta è stata respinta”.

E’ curioso quindi scoprire che secondo diversi esperti e non il Sinodo Panamazzonico sembra voluto e convocato proprio per decidere sui viri probati; a questi analisti sembra che interessi poco la vera questione sinodale, forse perché non è materia abbastanza accattivante per piazzare titoli spendibili, “individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta”.

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