IL PAPA IN NICARAGUA DOPO PANAMA 2019? La voce continua a circolare, questa volta dalla bocca di un vescovo ricevuto in udienza alcuni giorni fa

Una immagine famosa, quella di Giovanni Paolo II mentre celebra la messa con scenario sandinista nel corso del suo primo viaggio in Nicaragua nel marzo del 1983.
Una immagine famosa, quella di Giovanni Paolo II mentre celebra la messa con scenario sandinista nel corso del suo primo viaggio in Nicaragua nel marzo del 1983.

L’ultimo a ventilare la possibilità, o quantomeno a non escluderla, è stato il vescovo di Chontales e Río San Juan, che ha fatto parte della delegazione di vescovi del Nicaragua che si sono riuniti a Roma con il Papa nel corso della visita ad Limina compiuta il 12 settembre e prolungatasi per ben dieci giorni. Monsignor Sócrates René Sándigo Jirón, già presidente della Conferenza episcopale nel precedente mandato, ha detto che Papa Francesco non esclude la possibilità di visitare il Nicaragua e altri paesi dell’America Centrale prima o dopo la visita a Panama del gennaio 2019 per la XXXII Giornata mondiale della gioventù. “Non ha scartato la possibilità e ha detto che è fattibile” ha dichiarato il religioso, e riportato il quotidiano di Managua “El Nuevo Diario” nell’edizione di ieri 21 settembre. Il giornale già in passato aveva riferito le parole del nunzio apostolico in Nicaragua Fortunatus Nwachukwu che ventilò anch’egli la possibilità che il pontefice potesse visitare il paese centroamericano nella rotta verso Panama.“Quando sono stato con il Papa a Roma nel settembre dello scorso anno gli ho rinnovato l’invito perché visiti il Nicaragua. In quel momento il Papa ha prima sorriso poi mi ha detto: guarda, è possibile adesso che vado anche a Panama all’incontro con i giovani” dettagliòil rappresentante pontificio sempre al quotidiano nicaraguense di maggior circolazione.

“El Nuevo Diario” nato nel 1980 da un gruppo di giornalisti e lavoratori fuoriusciti da “La Prensa” rafforzava allora la possibilità della visita papale osservando che la dinamica dei viaggi di Francesco dal marzo 2013 ha mostrato in più occasioni la tendenza ad “accorpare” più paesi di una stessa area geografica. La cronologia di quelli sin qui realizzati porta al viaggio in Ecuador del luglio 2015 che ha aggregato altri due paesi, la Bolivia e il Paraguay, o il viaggio a Cuba del 2016 cui si è aggiunto il Messico. Di qui l’ottimismo del nunzio apostolico che accompagnò l’auspicio circa la futura visita con una confidenza: “Ogni volta che mi incontro con lui sono incontri allegri e speciali, è una cosa che attribuisco al grande apprezzamento che sente per il Nicaragua”.

Il primo in ordine gerarchico ma anche cronologico a ventilare la possibilità di un viaggio in Nicaragua di Papa Francesco dopo i due viaggi di Giovanni Paolo II nel 1983 e nel 1996 è stato il cardinale di nomina bergogliana Leopoldo Brenes, attuale arcivescovo di Managua, che nell’agosto del 2016 riferì di avergli trasmesso l’invito unitamente ai vescovi del suo paese.

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