I TENTACOLI DI ODEBRECHT IN AMERICA LATINA. Dirigenti dell’impresa brasiliana ammettono tangenti in almeno otto paesi e pagamenti a guerriglieri, milizia, poliziotti, sindacati, indios…

Tre presidenti e molti sospetti: Alan Garcia, Ollanta Humala (al centro), Alejandro Toledo
Tre presidenti e molti sospetti: Alan Garcia, Ollanta Humala (al centro), Alejandro Toledo

Le tangenti che la Odebrecht, la maggiore azienda appaltatrice brasiliana, ha utilizzato per ottenere vantaggi per i suoi affari nel paese non si è limitata solo al Brasile o alla classe politica nazionale. Le testimonianze rese alla giustizia brasiliana da dirigenti dell’impresa arrestati hanno rivelato che la corruzione si è estesa ad altri paesi dell’America Latina e ha beneficiato polizie, sindacati e persino indios nel Brasile, nonchè sequestratori, guerriglieri e gruppi paramilitari della Colombia. Da quando la Odebrecht ha ammesso di aver distribuito 788 milioni di dollari in tangenti in 12 paesi dal 2001 al 2016, i pubblici ministeri di queste nazioni hanno chiesto alla giustizia brasiliana la condivisone delle risultanze delle indagini. I pagamenti illeciti sono stati utilizzati per ottenere contratti in più di 100 progetti. L’inchiesta mostra, in maniera impressionante, come il modello di corruzione sviluppato dalla Odebrecht in Brasile si è diffuso per il continente americano.

America Latina. Escludendo il Brasile, il Perù è fino ad ora l’epicentro del terremoto continentale provocato dalle rivelazioni della Odebrecht. Lo scandalo della corruzione nel paese è considerato il più grande della sua storia a causa della sua ripercussione politica. Tre ex presidenti sono accusati di aver ricevuto pagamenti irregolari dall’impresa brasiliana. Il caso più recente è quello di Alan García, che ha governato il Perù tra il 2006 e il 2011, sospettato di aver favorito la Odebrecht nella costruzione di due tratti della Linea 1 della metropolitana di Lima. A fine marzo, il pubblico ministero peruviano ha aperto un’indagine su di lui. Anche l’ex presidente Ollanta Humala (2011-2016) è sospettato di aver ricevuto un finanziamento illegale per la sua campagna elettorale da parte dell’azienda brasiliana. Nella deposizione, l’ex direttore esecutivo della Odebrecht in Peru, Jorge Barata, ha dichiarato che, nel 2011, ha dato 3 milioni di dollari all’ex first lady Nadine Heredia, moglie di Humala. Il denaro era destinato alla campagna di quell’anno.

A sua volta, l’ex presidente Alejandro Toledo, che ha governato tra il 2001 e il 2006, è sospettato di aver ricevuto 20 milioni di dollari dall’azienda appaltatrice Odebrecht in cambio di vantaggi nell’asta dell’autostrada Interoceanica, una delle opere di ingegneria più complesse e care mai costruite in Perù, che collega il litorale peruviano al confine con il Brasile, passando per la Cordigliera delle Ande, e funge da passaggio per il commercio di prodotti brasiliani verso l’oceano Pacifico. La giustizia peruviana ha già autorizzato la detenzione preventiva dell’ex presidente e ha sospeso il pagamento del suo vitalizio. Toledo nega le accuse. Poiché vive negli Stati Uniti, sta affrontando un processo di estradizione. Persino l’attuale presidente, Pedro Pablo Kuczynski, che era Ministro dell’economia nel governo Toledo, è stato interrogato dagli investigatori come testimone.

In Colombia, il direttore della campagna elettorale dell’attuale presidente, Juan Manuel Santos, ha ammesso di aver ricevuto un finanziamento illegale di 400 mila dollari dalla Odebrecht durante la campagna per le elezioni del 2014. E l’ex vice Ministro dei trasporti del governo di Álvaro Uribe, Gabriel Garcia, è stato arrestato con l’accusa di aver ricevuto 6,5 milioni di dollari dall’impresa. In Argentina, esponenti dei governi di Néstor e Cristina Kirchner sono sospettati di aver preso parte al sistema della Odebrecht; si parla di 35 milioni di dollari in tangenti tra il 2007 e il 2014. A Panama, dove l’azienda ha ammesso di aver versato 59 milioni di dollari in tangenti, due figli dell’ex presidente Ricardo Martinelli sono accusati di aver ricevuto 6 milioni di dollari dall’impresa. In Guatemala, dove sarebbero state versate tangenti per 18 milioni di dollari tra il 2013 e il 2015, il pubblico ministero sta investigando l’ex presidente Roxana Baldetti, e  un senatore, Felix Bautista. Baldetti è stato vice presidente dal 2012 al 2015 e aveva rinunciato proprio per ragioni legate a denunce di corruzione. Sono stati citati anche Messico (tangenti di 10,5 milioni di dollari tra il 2010 e il 2014), Venezuela (98 milioni, dal 2006 al 2015) e Repubblica Dominicana (92 milioni, dal 2001 al 2014).

La priorità della Odebrecht in questo momento è quella di firmare accordi di cooperazione con altri paesi latinoamericani, così come ha fatto in Brasile, in modo da garantire la continuità dei progetti e la partecipazione a nuove aste.

Oltre la classe politica. I tentacoli del sistema di corruzione della Odebrecht sono andati molto oltre le tangenti pagate ai politici, arrivavano ovunque ci fosse un interesse per l’impresa. L’ex vice presidente della Odebrecht, Hernique Serrano, attualmente in detenzione preventiva, ha raccontato di aver pagato una tangente agli indios affinchè non creassero problemi con i lavori delle centrali idroelettriche di Santo Antônio e Jirau, a Rondônia. “Pagavamo 5 mila reais (1,500 dollari) al mese al capo tribù dei Kamaritano, altri 2 mila reais (625 dollari) ad un altro capo e ulteriori 2 mila reais per la loro associazione”. Henrique Serrano ha affermato anche di aver versato pagamenti a poliziotti nella regione delle centrali, ma non ne ha specificato il valore: “È un pagamento fatto per un’ora extra, un bonus che la polizia faceva e riceveva per offrire protezione nel cantiere,soprattutto in momenti critici, durante le invasioni”.

La vicinanza della Odebrecht ai governi del PT (Partito dei Lavoratori) ha portato l’azienda a costruire metà degli stadi del mondiale 2014 ma ha generato preoccupazione quando è stata oggetto, con altre imprese di costruzione, delle manifestazioni di protesta avvenute nel 2013. Per evitare maggiori pregiudizi, l’impresa è ricorsa all’appoggio di due delle maggiori confederazioni sindacali del paese, Força Sindical e CUT (Confederazione Unica dei Lavoratori). Il leader di Força Sindical, Paulinho Pereira da Silva, secondo Serrano, è stato pagato un milione di reais (315 mila dollari). Paulino riconosce il coinvolgimento con la Odebrecht, ma nega il pagamento. Il denaro della tangente ha riempito persino le tasche dei sindacalisti della CUT col fine di evitare manifestazioni. “Il personale della CUT riscuoteva, in effetti, tasse mensili per non appoggiare scioperi, atti di violenza…Si doveva pagare la CUT”, ha raccontato Serrano, senza specificare i valori.

Milizie e Farc. Secondo la deposizione di Marcelo Odebrecht, erede e ex presidente dell’impresa, condannato a 19 anni di carcere, i soldi della stessa sono stati utilizzati anche per pagare le milizie nelle favelas di Rio de Janeiro, guerriglieri nei paesi dell’America Latina e persino riscatti di sequestri. “Non entri in un paese con guerriglie e favelas nello stato di Rio senza pagare milizie. Paghi persino i sequestri. Per portare il corpo di un nostro ingegnere che era stato sequestrato in Iraq, ho partecipato, insieme al governo brasiliano e italiano, a una negoziazione. Abbiamo dato 5 milioni di dollari che sono stati pagati all’estero”, ha dichiarato Marcelo Odebrecht. “Abbiamo pagato riscatti di sequestri in Colombia, Perù… vai in questi posti, il subappaltatore vuole soldi”, ha aggiunto l’ex presidente dell’azienda.

Secondo Marcelo Odebrecht, l’impresa ha dato soldi alle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) negli ultimi 20 anni in cambio  del “permesso” di agire nei territori da loro controllati. Erano le cosiddette “tasse guerrigliere”, che hanno smesso di essere riscosse solamente nel giugno 2016, quando l’accordo di cessate il fuoco è stato firmato tra le Farc e il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos. I pagamenti in Colombia sono iniziati dopo che due ingegneri della Odebrecht sono stati sequestrati da narcoguerriglieri e sono rimasti più di un mese in cattività nella foresta. Da quel momento è stato negoziato un pagamento mensile con le Farc in cambio di protezione dei funzionari e affari dell’impresa. I valori variavano da 50 a 100 mila dollari al mese, a seconda del progetto. Tra i lavori in cui sono stati effettuati dei pagamenti alle Farc sono presenti costruzioni di strade, come la Ruta del Sol e il progetto di navigabilità del fiume Magdalena.

Traduzione dal portoghese di Giulia Romano

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