VENEZUELA. QUANTI MORTI CI VOGLIONO PRIMA DI UNA NUOVA TRATTATIVA? Si torna a parlare di una mediazione del Vaticano. Ma chi la chiede veramente?

Si prepara un Celli bis? Il delegato vaticano con Maduro  in Venezuela lo scorso gennaio
Si prepara un Celli bis? Il delegato vaticano con Maduro in Venezuela lo scorso gennaio

Nel caso della crisi venezuelana da alcuni giorni si è tornato a parlare di una eventuale e non meglio precisata mediazione della Santa Sede. Poco tempo fa dodici paesi latinoamericani hanno espresso posizioni comuni al riguardo (1), in particolare dopo l’escalation di scontri che hanno causato 26 vittime dal 4 aprile sino ad oggi. Essi sono: Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Perù, El Salvador, Guatemala, Panama, Messico, Paraguay e Uruguay. Questi paesi chiedono insistentemente una mediazione vaticana, in particolare di Papa Francesco.

Ormai è da tre anni che il Vaticano viene chiamato in causa perché intervenga nella complessa questione venezuelana ma finora non si è mai potuti arrivare a nessuna conclusione tra le due parti.

La Santa Sede non è mai stata mediatrice nel conflitto tra il governo e l’opposizione venezuelana. Il Vaticano, dopo una richiesta formale delle parti, è entrato come “facilitatore” nella mediazione che tecnicamente e politicamente portava avanti l’UNASUR, Unione delle Nazioni Sudamericane; mediazione che è, come ben noto, fallita. La Santa Sede l’anno scorso, quando da più parti si parlava di un suo imminente intervento, onde evitare ogni equivoco, che sarebbe stato sfruttato sia dal governo che dall’opposizione del Venezuela, scrisse una lettera dicendo che avrebbe preso in considerazione un suo contributo nel dialogo solo dopo una richiesta formale e ufficiale delle due parti. Infatti, qualche settimana dopo la puntualizzazione, il Vaticano annunciò la sua partecipazione come “facilitatore” del dialogo e così prese parte a due tornate di colloqui certificando, tra l’altro, il raggiungimento di importanti accordi che tuttavia non sono stati mai rispettati.

Ora si torna a una situazione per certi versi simile a quella che abbiamo ricordato: si chiede una mediazione vaticana ma non lo fanno le parti, governo e opposizione, bensì dodici paesi latinoamericani ma stando così le cose si crea un nuovo equivoco che non promette nulla di buono per il futuro. È molto importante la richiesta delle 12 Nazioni, che hanno un sincero intento di aiutare il Venezuela ma gli unici che possono chiedere una mediazione vaticana, e quindi ottenere una risposta in tal senso, sono il presidente Nicolas Maduro e i partiti della opposizione raggruppati nel tavolo dell’Unità Democratica.

Sino a oggi non risulta però che queste due parti abbiano avanzato una simile richiesta.

È vero, come si è ripetutamente detto, che il papa e la diplomazia vaticana faranno sempre di tutto per aiutare il Venezuela a superare quest’ora così drammatica, ma è altrettanto vero però che i rapporti con la Santa Sede devono essere chiari, onesti e trasparenti. Non aiuta manifestare di volersi appellare al Vaticano se questo appello risulta poi essere una tattica per guadagnare tempo e spazio, senza avviare veramente la soluzione che il Paese esige.

Nessuno può immaginare che mentre si contano i morti alcuni credano di avere una sorta di diritto speciale per sbandierare il nome del Papa a piacimento.

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