TRE VULCANI DELL’AMERICA CENTRALE TRA I PIÚ PERICOLOSI DEL MONDO. Due sono in El Salvador, uno in Guatemala

Il vulcano Coatepeque, nella foto grande e, di fianco Llopango, con tonalità azzurra, entrambi in El Salvador. Il vulcano con pennacchio è Santa Maria, in Guatemala
Il vulcano Coatepeque, nella foto grande e, di fianco Llopango, con tonalità azzurra, entrambi in El Salvador. Il vulcano con pennacchio è Santa Maria, in Guatemala

Dei killer che vivono tra noi, suggestivi a volte, ma mortali se solo spingessero fuori quello che ribolle al loro interno. Stiamo parlando dei vulcani, di quelli attivi in particolare, o dormienti ma pronti a risvegliarsi. Il ranking di pericolosità l’ha stillato un professore di Scienza della terra dell’Università di Denison, negli Stati Uniti. Erik Klemetti, vulcanologo, ha redatto una lista dei 10 vulcani più pericolosi al mondo considerando soprattutto il potenziale di vittime che una loro improvvisa e incontrollata eruzione potrebbe provocare. L’ubicazione naturalmente è decisiva, come anche la popolazione sul territorio e la sua densità. Considerando i suddetti fattori tre vulcani dell’America Centrale sono da annoverare tra i più pericolosi del mondo secondo la valutazione dello scienziato statunitense.

Coatepeque, “nel centro di El Salvador” la cui attività eruttiva genererebbe un fortissimo impatto sulla capitale San Salvador e la città limitrofe Santa Ana. “E’ una caldaia su cui siede un lago che potrebbe aumentare l’esplosività del vulcano o i flussi di fango (lahares)” avverte Erik Klemetti che poi fa notare che il tipo di pietre che “galleggiano” nelle viscere della montagna sono di un tipo “propenso a eruzioni di grandi dimensioni ed esplosività”.

Ilopango, l’altro vulcano di El Salvador estremamente pericoloso è quello che si chiama popolarmente “vulcano vivo”, che sta solo “dormicchiando per esplodere con potenza un giorno di cui non conosciamo la data”. Ma a differenza del vulcano Coatepeque, che è esploso negli ultimi 200 anni (nel 1880 per essere precisi) Llopango ha avuto una forte attività attorno al 450 tale da ricoprire gran parte di El Salvador di ceneri e distruggere le città maya in tutta la regione. Oggi San Salvador si trova proprio di fianco alla caldaia del vulcano occupata da un lago che ne aumenta la pericolosità anche dopo 1500 anni.

Santa María, nel vicino Guatemala, è il terzo vulcano dell’America Centrale che Erik Klemetti annovera tra i dieci più pericolosi del mondo. Si eleva vicino alla popolosa città di Quetzaltenango, altro fattore che eleva esponenzialmente il rischio di disastro. L’eruzione cui dette luogo nel 1902 fu una delle tre più grandi del ventesimo secolo e la terza più grande di quell’anno dopo l’eruzione del monte Pelée in Martinica e La Soufrière di San Vicente. E’ stata anche una delle cinque più grandi eruzioni degli ultimi 200 anni, 300 probabilmente.

Bisogna poi saltare nelle Filippine, in Etiopia, a Taiwán, in Italia, Giappone e Messico per incontrare vulcani della pericolosità di quelli centroamericani.

Torna alla Home Page