UN MURO DI CREPE E ALTRO. La maggioranza degli statunitensi disapprova anche i tagli alla sanità e i rapporti con la Russia, rivela un sondaggio dell’Università di Quinnipiac

Maschere di Trump prodotte da una fabbrica di Tokio (Foto EFE)
Maschere di Trump prodotte da una fabbrica di Tokio (Foto EFE)
Un sondaggio nazionale realizzato verso la fine del mese di novembre del 2016 dall’Università di Quinnipiac, nel Connecticut, rivelava che la maggioranza dei votanti statunitensi era in disaccordo con il neoeletto presidente su diverse delle posizioni più importanti, tra cui l’intenzione annunciata in campagna elettorale di costruire un muro alla frontiera con il Messico. Quattro mesi dopo la crepa sembra allargarsi e la maggioranza degli americani disapprova gran parte delle iniziative adottate da Donald Trump nei suoi primi due mesi in carica, come i tagli di bilancio, il muro con il Messico e le relazioni con la Russia, secondo un sondaggio pubblicato in questi giorni dalla stessa Quinnipiac Università che lo realizzò a novembre del 2016 quando il presidente eletto non aveva ancora preso le redini del governo.
Il 64% crede che il muro al confine con il Messico è un “cattiva idea”, mentre il 35% approva la sua costruzione, un dato che aumenta al 74% tra i Repubblicani. Il sondaggio rivela anche che il 55% si oppone al veto immigratorio verso cittadini di diversi Paesi a maggioranza musulmana e il 61% respinge anche il divieto per i rifugiati. 58% ha sostenuto la decisione del tribunale di bloccare i veti del presidente sulla migrazione. Sulla Russia, il 63% si considera “molto” o “abbastanza preoccupato” per la direzione che stanno prendendo i rapporti con il Cremlino e il 59% li disapprova, anche se Trump su questo tema ha ancora il sostegno del 61% dei repubblicani. Inoltre, il 65% ritiene che la presunta interferenza russa nelle ultime elezioni per la Casa Bianca è “molto o abbastanza importante” e il 66% è favorevole ad un’inchiesta indipendente per indagare i presunti legami della campagna elettorale di Trump con il Cremlino.
La maggior parte degli americani intervistati si oppone anche ai tagli di bilancio proposti dal governo di Trump per il prossimo anno. L’87% respinge i tagli nella ricerca medica, il 70% si oppone ai tagli ai mezzi di comunicazione pubblici, mentre l’83% è contrario anche a limitare il bilancio per le attività extrascolastiche e i campeggi estivi. Il 79% si oppone al taglio degli aiuti energetici alle persone di basso reddito, il 67% respinge i tagli alla ricerca scientifica sui cambiamenti climatici e il 66% disapprova anche tagli al mondo della cultura.
Il sondaggio registra infine l’opinione maggioritaria di un 58% di intervistati che considera una “buona idea” quella di aumentare il budget militare con un 85% che vede con favore anche l’aumento degli aiuti medici ai veterani di guerra.
Il sondaggio, rimbalzato immediatamente sulla stampa latinoamericana, è stato condotto tra il 16 e il 21 marzo con un campione di 1.056 elettori registrati a livello nazionale ed ha un margine di errore del 3%.
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