L’ULTIMA BATTAGLIA DEL GALEONE SAN JOSÉ. Affondato quattro secoli fa il relitto giace in acque colombiane. Una sentenza dovrà dire a chi appartiene il tesoro che trasportava

Lo mandò a picco l’Expedition del Capitano inglese Charles Wagner l’8 giugno 1708
Lo mandò a picco l’Expedition del Capitano inglese Charles Wagner l’8 giugno 1708

Affondato dagli inglesi nel 1708, identificato nel novembre del 2015 per i suoi 66 cannoni in bronzo, il superbo galeone spagnolo non ha ancora finito le sue traversie. La Spagna, che pur rivendica l’immunità per le sue navi, soprattutto quelle militari, a prescindere da dove si trovino e dal tempo trascorso dall’affondamento in questo caso ha salomonicamente proposto di lasciarlo dove si trova, adagiato con il suo tesoro al largo delle coste colombiane di Cartagine. La società statunitense Sea Serch Armada specializzata in recupero di relitti rivendica la primogenitura del ritrovamento e dunque il diritto al recupero e a una parte considerevole del tesoro. Forte, oggi più che mai, dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca la cui campagna elettorale ha contribuito a finanziare.

Una sentenza molto attesa e annunciata come prossima del Consiglio di Stato del paese sulle cui acque è andata a morire la nave della flotta spagnola, la Colombia, potrebbe adesso metter fine ad una controversia internazionale lunga quanto la guerra con le Farc. E porre punto finale anche alle mire sull’ingente bottino, stimato in 11 milioni di monete d’oro e quasi 200 tonnellate di smeraldi e lingotti anch’essi d’oro massiccio, “il tesoro più importante nella storia dell’umanità” ebbe a dire il presidente della Colombia Juan Manuel Santos distogliendo per un momento l’attenzione dai negoziati con le FARC.

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