VENEZUELA QUARTO ROUND. L’inviato del Papa di nuovo a Caracas. Fissato per venerdì 13 un nuovo incontro tra le parti. Con nuove figure. Ma prevalgono le incognite

Il nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale, Borges e l’aggressione che subì in luglio
Il nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale, Borges e l’aggressione che subì in luglio

Delcy Rodríguez, Ministro degli Affari esteri del Venezuela, ieri, in Vaticano, si è riunita con l’Inviato del Papa per il dialogo tra il governo di Nicolás Maduro e l’opposizione, mons. Claudio Maria Celli, e poi, sul suo account Twitter ha subito scritto: “Il dialogo è l’unico cammino in democrazia” aggiungendo che il Santo Padre “mantiene il suo impegno in favore di questo dialogo in Venezuela”. La Ministro venezuelana, figura chiave nel governo di Caracas, era accompagnata da suo fratello, Jorge Rodríguez, capo della Delegazione governativa ai colloqui di ottobre e novembre.

Dopo il fallimento del terzo incontro, fissato per il 6 dicembre scorso, si attende con attenzione cosa decideranno alla fine le due parti di fronte all’appuntamento concordato per il 13 gennaio prossimo; appuntamento al quale oltre i mediatori dell’Unasur (Unione delle Nazioni sudamericane) prenderà parte ovviamente mons. Celli. Per ora, a giudicare dai contenuti della battaglia mediatica e dalle mosse tattiche, il clima resta teso e incerto, anche perché esponenti dei gruppi dell’opposizione insistono nel dire che non si presenteranno poiché il governo non ha rispettato gli accordi discussi e sanciti nei primi due incontri.

Nonostante i tanti appelli alle parti affinché creassero un clima di intesa e di incontro, evitando di consumare fatti dannosi per la tenuta del dialogo, così come autorevoli esortazioni a rispettare gli accordi raggiunti, seppure minimi e preliminari, in queste ultime settimane le cose non sono migliorate, anzi, in alcuni momento la tensione è tornata alle stelle.

All’appuntamento prossimo le parti comunque si dovrebbero presentare con delle novità rilevanti che non mancheranno di avere influenza nel dialogo. Il governo del Presidente Maduro si presenta con un nuovo Vice Presidente, recentemente nominato, il venezuelano d’origine siriano Tareck El Aissami. Le opposizioni, che controllano il Parlamento, pochi giorni fa hanno eletto un nuovo e prestigioso Presidente per l’Assemblea nazionale: il socialdemocratico, leader del partito “Prima la giustizia”, Julio Borges.

Si tratta di due figure, giovani e preparate, di grande rilievo, che in qualche modo possono essere associate alle componenti più dure e intransigenti dei due schieramenti. Molti osservatori provano dunque a decifrare queste iniziative delle parti per capire se hanno a che fare direttamente con questa delicatissima fase del dialogo. Un fallimento dell’incontro del 13 gennaio sarebbe, secondo molti, la rottura definitiva del dialogo e ciò potrebbe aprire le porte ad una situazione pericolosa per il Paese e per l’intera regione. Altri esperti pensano invece che alla fine la tattica bipartisan del tira e molla cederà il passo alla ragionevolezza anche perché l’alternativa al dialogo è una sola: lo scontro.

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