VENEZUELA. MA IL DIALOGO NON HA ALTERNATIVE (CHE NON SIANO LA GUERRA CIVILE). Si torna a negoziare il 13 gennaio. Appello a “cessare il fuoco mediatico”

Il rappresentante vaticano Claudio Maria Celli e il segretario di UNASUR Samper (Reuters)
Il rappresentante vaticano Claudio Maria Celli e il segretario di UNASUR Samper (Reuters)

Poche ore fa incontrando i giornalisti mons. Claudio Maria Celli, Inviato di Papa Francesco per sostenere incoraggiare il difficile dialogo tra il governo venezuelano di N. Maduro e i partiti dell’opposizione, ha confermato: le parti, nonostante tutto, in particolare il fallimento dell’incontro previsto ieri e che non si è fatto, torneranno al tavolo dei negoziati il 13 gennaio 2017. La buona notizia, dopo ore di tensione e violente accuse reciproche, è stata confermata anche da Ernesto Samper, Segretario generale dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), organizzazione regionale che conduce la mediazione attraverso l’ex Premier spagnolo, Rodríguez Zapatero, e due ex Presidenti latinoamericani della Repubblica Dominicana (Leonel Fernández) e Panamá (Martin Torrijos).

Mons. Celli ha precisato che da subito si darà inizio ad una tappa di colloqui e scambio di proposte per “consolidare e dare sostenibilità” alle conversazioni. Si tornerà dunque al dialogo, iniziato il 30 ottobre e proseguito l’11 novembre, e da più parti si auspica che si possa fare in un clima diverso a quello di questi giorni che ha portato alla sospensione del terzo incontro. In questo senso, ha precisato il presule ma anche E. Samper, occorre assolutamente “cessare il fuoco mediatico”, che poi, alla fine, è stata la vera causa della crisi vissuta nelle ultime 48 ore

Mons. Celli ha spiegato: abbiamo chiesto ai poteri pubblici di astenersi e non prendere decisioni che possano creare difficoltà tra le parti e al processo di dialogo stesso e attendere le conversazioni del 13 gennaio. Nel frattempo, ieri, i mediatori e i “facilitadores” si sono incontrati diverse volte in forma separata con le delegazioni, quella del governo e quella dell’opposizione.

Da questi incontri sembra sia uscita l’idea di stabilire “un meccanismo per la verifica (dell’applicazione) degli accordi”. Alle parti è stata presentata una “proposta di lavoro che dovrebbe sostenere il consolidamento dei risultati positivi ottenuti e, al tempo stesso, aiutare a definire i temi che nell’agenda del dialogo non sono stati ancora affrontati. Su questa proposta non sono stati forniti dettagli.

Da parte sua Ernesto Samper ha osservato che in queste ultimi ore sono state raccolte diverse e importanti preoccupazioni delle due parti e poi ha precisato: “Abbiamo chiesto ai principali attori politici dell’una e dell’altra parte di cessare subito il fuoco mediatico. E’ una cosa conveniente e darebbe molto beneficio a questo dialogo”. Samper ha ricordato anche che le dichiarazioni incontrollate “in non poche circostanze hanno creato e creano confusione”.

In particolare, il Segretario della Unasur ha esortato i diversi organi del potere pubblico a far ogni sforzo per evitare che gli spazi istituzionali siano utilizzati per dibattiti politici. “Al Paese, ha osservato Samper, non conviene la politicizzazione delle sue istituzioni così come non conviene la loro sudditanza ai partiti politici. Occorre equilibrio istituzionale”. L’ex Presidente colombiano ha concluso la sua conversazione con i giornalisti dicendo che nonostante tutto in queste ore c’era una “buona notizia” che sicuramente sarà resa pubblica la prossima settimana: un rapporto sulle misure urgenti per garantire rifornimento di medicine e cibo alla popolazione.

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