INDOCUMENTATI GO HOME? NON SI DIREBBE. Un sondaggio condotto negli Stati Uniti tra il 17 e il 20 novembre mostra che la maggioranza degli americani è contrario

Trump e gli emigranti ispanici (Foto AP John Locher)
Trump e gli emigranti ispanici (Foto AP John Locher)

Un Trump baldanzoso con il pollice alzato a significare che tutto è OK, che tutto è a posto e le cose marciano come si deve. Ma tutto a posto non è, riferisce il principale settimanale messicano, Proceso, che informa i propri concittadini di un sondaggio che non vede affatto gli americani del nord a favore della costruzione del muro, e per giunta a carico delle finanze nazionali del paese Azteca.

Una consultazione nazionale realizzata dall’Università di Quinnipiac, nel Connecticut rivela che la maggioranza dei votanti statunitensi è in disaccordo con il neoeletto presidente con diverse delle posizioni più importanti, tra cui l’intenzione annunciata in campagna elettorale di costruire un muro alla frontiera con il Messico. Il 55 per cento dei consultati tra il 17 e il 20 novembre (un campione di 71 mila contatti telefonici) si è dichiarato contrario ed un 42 per cento favorevole. Lo stesso sondaggio mostra che anche sul tema dell’espulsione degli emigranti indocumentati dagli Stati Uniti un 60 per cento degli interpellati è favorevole alla loro permanenza nel paese permettendo di sollecitarne la cittadinanza. Per il 12% possono restare ma senza possibilità di acquisire la cittadinanza mentre un 25 per cento ne reclama la deportazione nei paesi di provenienza. Ancora: il 76% dei votanti interpellati dai sondaggisti dell’Università di Quinnipiac, un riconosciuto pool che conduce sondaggi di opinione pubblica sulla politica come un servizio pubblico, crede che “i pregiudizi contro i gruppi minoritari sono un problema molto serio o abbastanza grave” negli Stati Uniti.

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