FUNERALI DOPO 33 ANNI. Identificate e sepolte cinquanta vittime di un massacro compiuto dall’esercito del Guatemala nel 1982

Ritorno a casa
Ritorno a casa

Una mesta processione di piccole bare di legno di modesta qualità ha attraversato un paese del Guatemala, Quiquil, nella località di Huehuetenango, poco più di cento residenti indigeni di lingua Q’anjob’a. Non c’è elettricità nel villaggio, e nella notte, quando le bare sono state scaricate, i familiari e la popolazione le ha attese illuminandole con la luce delle candele. Dentro le bare c’era quel che rimaneva dei corpi di popolani assassinati tre decadi prima dall’esercito del Guatemala. I sopravviventi li hanno aspettati per 33 anni, fin quando, nel 2016, i forensi sono riusciti a dare un nome e un volto ai poveri resti. Che hanno intrapreso il cammino di casa per ricevere onori e sepoltura nella loro comunità, dove un 28 giugno del 1982 vennero prelevati da trecento membri dell’esercito e uccisi.

Nel 2009, dopo aver incontrato cinque fosse comuni, la Fondazione di Antropologia Forense del Guatemala esumò i resti di 50 persone. Che finalmente hanno trovato sepoltura.

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