IL NUOVO ORDINE CRIMINALE IN AMERICA LATINA. Profilo delle nuove generazioni di capi dei cartelli della droga. Un narcotrafficante statunitense si racconta

Robert. Fotografia: John Moore
Robert. Fotografia: John Moore

La cronaca internazionale ci ha abituato a reportage più o meno dettagliati sull’escalation di violenza che ormai avvolge irrimediabilmente singoli Paesi e intere regioni del continente latinoamericano. Una violenza che nasce e si diffonde a partire principalmente dalla produzione di droga, che negli ultimi decenni ha fatto la fortuna di numerose famiglie malavitose sempre più in grado di influenzare una classe politica corrotta e di imporre il proprio dominio sul territorio, a prezzo di fiumi di sangue.

Non sono molte, invece, le inchieste che approfondiscono quella che a tutti gli effetti è “l’altra faccia della medaglia” di questo fenomeno, ovvero la commercializzazione della droga prodotta dai cartelli latinoamericani. Sembra una banalità dirlo, ma se i potenti signori della droga dell’America centrale e meridionale non potessero contare su una rete di persone di fiducia (spesso insospettabili) e di organizzazioni criminali che smerciano il frutto delle loro fatiche sui mercati di mezzo mondo a cominciare dagli Stati Uniti, Paesi come il Messico, il Brasile, la Giamaica e l’Honduras vivrebbero probabilmente giorni più sereni.

È quanto sostiene il reporter britannico Ioan Grillo, autore di un importante libro-inchiesta sul narcotraffico in Messico (El narco. En el corazón de la insurgencia criminal mexicana, 2012). Alcuni degli aspetti più salienti della sua indagine sono stati sintetizzati in un articolo pubblicato lo scorso maggio sulla rivista messicana Letras libres. Significativamente l’articolo comincia con l’incontro tra l’autore e un narcotrafficante statunitense, che avviene in una libreria di El Paso (una delle città più sicure degli Stati Uniti), a un tiro di schioppo da Ciudad Juárez che è invece una delle città più violente del Messico. Il ritratto delineato da Grillo è quello di un tranquillo e rispettabile ultrasessantenne di New York, la cui carriera nel commercio di stupefacenti inizia al tempo dell’università, nel New Mexico, dove un suo compagno di stanza riesce a procurargli – attraverso suo cugino – marijuana a 40 dollari al chilo, contro i 300 a cui quella quantità si vende a New York. È l’avvio di un percorso che nel tempo porta Robert (questo il nome usato da Grillo nell’articolo) ad avere a che fare con un numero sempre maggiore di clienti e con produttori sempre più agguerriti, oltre che con la Drug Enforcement Administration (DEA), che gli fa scontare una decina d’anni in prigione.

Nel corso dell’incontro con il giornalista, Robert non nasconde un certo rammarico per la piega presa dal narcotraffico in America Latina, dove quelli che fino a qualche decennio fa erano semplici contrabbandieri si sono trasformati nei capi di poderosi cartelli, i cui eserciti personali – formati da assassini senza scrupoli – tengono in pugno le comunità locali. D’altra parte è anche grazie a persone come lui, chiosa Grillo, che certe organizzazioni criminali hanno acquisito il potere che ora detengono. Un potere che segue le dinamiche proprie della globalizzazione: a questo proposito l’autore si interroga sulle ragioni per le quali i cartelli della droga si sono imposti quasi simultaneamente nei vari Paesi latinoamericani, lasciando intravedere l’esistenza di una ben più ampia rete di relazioni transnazionali che uniscono America Latina e Stati Uniti, Europa, Asia e Australia. All’interno di questo network i Caraibi sembrano essere diventati, negli ultimi anni, uno degli hub più importanti, soprattutto per i cartelli messicani e colombiani che fanno sempre più fatica a commerciare la droga attraverso il confine tra Messico e Stati Uniti. Il risultato è quello ritratto da Grillo nella seconda parte dell’articolo, dove viene descritto lo sprofondare della Giamaica – finora nota ai più come destinazione turistica di lusso – in una spirale di violenza, all’insegna di una commistione perversa tra politica e narcotraffico.

Versione integrale in spagnolo en Letras Libres

El nuevo orden criminal en América

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