CILE. GIUSTIZIA NON È FATTA. Inizierà a giorni, in Florida, il processo contro il presunto assassino del cantante Victor Jara, ucciso all’indomani del golpe militare di Pinochet

Una fotografia inedita di Victor Jara mentre suona in università, ritrovata di recente
Una fotografia inedita di Victor Jara mentre suona in università, ritrovata di recente

Il 17 giugno, nello stato di Florida, il presunto assassino del cantautore cileno Victor Jara inizierà la nuova tappa del processo civile che lo vede imputato, accusato dalla vedova e dalle figlie di aver torturato e ucciso l’artista quando dettava corsi di musica nell’Universidad Técnica del Estado di Santiago del Cile. L’accusato è il militare Pedro Pablo Barrientos, fuggito negli Stati Uniti nell’ultimo anno della dittatura di Pinochet, dove tutt’ora risiede e dove è riuscito ad ottenere la doppia nazionalità.

La rivista cilena Cambio, nel suo ultimo numero ricostruisce in questi termini la morte di Victor Jara: «Nel settembre del 1973 l’allora tenente nel reggimento di Tejas Verdes (cuore della DINA, la polizia segreta, N.d.R.) fu incaricato di eseguire il trasferimento dei prigionieri che venivano trasferiti nello Stadio del Cile dopo il colpo di stato. Fu brutale. Dopo una giornata di tortura, Barrientos aveva “giocato” alla roulette russa nella nuca del cantante arrestato assieme a professori e alunni dell’Università Tecnica dello Stato (UTE). Alla fine lo uccise. Poi ordinò a cinque reclute che trasferissero il corpo, assieme a quello di altri detenuti, non prima di averlo fatto crivellare con 44 colpi. I suoi resti vennero ritrovati nelle vicinanze del cimitero Metropolitano».

La denuncia civile contro Barrientos radicata negli Stati Uniti procede in parallelo al processo penale che si svolge in Cile contro di lui. Il caso di Victor Jara è aperto presso la corte federale del distretto di Florida, con sede a Jacksonville dal 2013, quando il Centro per la Giustizia e Responsabilità (CJA) ha interposto la denuncia. Nell’atto di accusa si specifica che Barrientos sarà processato per le imputazioni di tortura e assassinio extragiudiziario ma non per delitti di lesa umanità.

Nonostante le testimonianze contro di lui, Pedro Pablo Barrientos Nuñez continua a negare il suo coinvolgimento nella morte di Victor Jara. Nel 2012 accettò di essere intervistato da una televisione cilena negli Stati Uniti che lo cercò e rintracciò per il caso Jara. In questa occasione insisté di non essere mai stato nello Stadio del Cile, di non conoscerlo e di non aver mai saputo chi fosse il cantante Jara. “Non devo affrontare la giustizia perché io non ho ucciso nessuno” si difese l’ex tenente davanti alla telecamera di Chilevisión.

L’avvocato dell’accusa Nelson Caucotto sostiene invece che ci sono decine di testimonianze che localizzano il militare nel famigerato Stadio: “È uno degli ufficiali che senza ombra di dubbio si trovava nello Stadio del Cile. La sua prima grande menzogna è dire di non esserci mai stato, ma abbiamo 20 testimoni che lo hanno visto sul posto”.

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