CHIESA URUGUAYANA E DITTATURA. Anche i vescovi del paese sudamericano si dichiarano favorevoli all’apertura degli archivi vaticani sugli anni 1973-1985

Desaparecidos anche sull’altra sponda
Desaparecidos anche sull’altra sponda

La Conferenza episcopale dell’Uruguay è favorevole all’apertura degli archivi vaticani relativi agl anni della dittatura che dal 1973 al 1985 si è imposta nel piccolo paese sudamericano vicino dell’Argentina. Una richiesta in questo senso venne formulata il primo ottobre dall’ambasciatore designato dal governo del suo paese Francisco Ottonelli all’atto di presentare le credenziali nelle mani di Papa Francesco. Il Papa, in quella occasione, si dimostrò “molto aperto” ha dichiarato l’ambasciatore alla stazione televisiva Telenoche. L’ambasciatore racconta che il Papa stesso lo indirizzò al suo collaboratore Monsignor Giuseppe Latterza incaricato degli archivi della Santa Sede. Quest’ultimo – riferisce il diplomatico – disse che com’era prassi aveva bisogno dell’assenso della Conferenza episcopale dell’Uruguay. “Gli archivi vaticani si alimentano sia dell’informazione che inviano i vescovi, o i sacerdoti delle parrocchie dell’Uruguay che delle richieste di informazioni rivolte a questi stessi e per questo c’è bisogno del loro consenso”.

Il consenso è arrivato. I documenti che verranno posti a conoscenza dei ricercatori delegati dal governo dell’Uruguay serviranno per le ricerche della Commissione per la Verità e la Giustizia istituita dal presidente Tabaré Vázquez.

Torna alla Home Page