IL GRANDE FRATELLO A CUBA. In corso di stampa il romanzo di George Orwelll, “1984”. Verrà presentato il 16 febbraio durante la Fiera internazionale del libro di l’Avana

1984 de Orwell en Cuba 480

George Orwelll non è tra gli scrittori popolari a Cuba. Nonostante la sua fede prima anarchica, poi socialista e i trascorsi di combattente nella guerra civile spagnola dalla parte dei repubblicani del Partito Operaio di Unificazione Marxista di tendenza trotzkista. La censura letteraria che ha subito non ha bisogno di molte spiegazioni. La spietata rappresentazione del mondo totalitario dei suoi romanzi, di cui “1984” è il più celebre, è troppo facilmente estensibile a Cuba per essere digerita dai leader castristi anche quando i distinguo non mancherebbero tra la situazione geopolitica dell’Isola alla fine degli anni ’60 e il marxismo-leninismo stalinisticamente interpretato che Orwelll ha nel punto di mira della sua immaginifica costruzione letteraria. “Mi sono convinto che la distruzione del mito sovietico era essenziale se volevamo la resurrezione del movimento socialista” scrisse al suo ritorno dalla Spagna in una lettera del giugno 1949. Dalle persecuzioni staliniste durante la guerra civile spagnola, che egli considerò un vero e proprio tradimento tra fratelli, nacque in lui la necessità di combattere ogni forma di totalitarismo, sia quello fascista che quello comunista. “1984″ è il definitivo atto d’accusa della pretesa totalitaria di voler piegare la realtà e le persone ad un fine superiore, che idealmente si voleva far coincidere con la felicità del popolo, ma che finiva con l’identificarsi nell’ubbidienza cieca ai partiti totalitari e ai loro condottieri. Attaccare lo stalinismo per salvare il socialismo, così l’autore, Orwelll, annuncia il suo scopo. «Il mio recente romanzo [1984] NON è inteso come un attacco al Socialismo o al Partito Laburista (di cui sono sostenitore), ma come la denuncia delle perversioni che sono state parzialmente realizzate nel Comunismo e nel Fascismo». Orwelll scrisse “La fattoria degli animali”, e quindi “1984”, ispirandosi, al proprio vissuto ma anche a “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, che fu suo insegnante, al romanzo distopico russo “Noi” di Evgenij Ivanovič Zamjatin, pubblicato nel 1924, un primo esempio di accusa alla Russia sovietica leninista fatta da un conterraneo di Lenin, e al romanzo realistico “Buio a mezzogiorno” di Arthur Koestler, un ex iscritto al partito comunista tedesco che svela i metodi di plagio e tortura del comunismo sovietico e dei partiti che ad esso si ispirano.

Anche per questo la notizia della pubblicazione di “1984” è di quelle che danno la misura di quanto sta avvenendo nella Cuba post-disgelo.

La casa editrice Arte y Literatura, una delle istituzioni più accreditate della cultura cubana fondata nel 1967, ha annunciato che l’opera di Orwelll farà parte di un catalogo di 40 titoli che saranno presentati in occasione della XXV Fiera internazionale del libro che si terrà a l’Avana dall’11 al 21 febbraio. Il blog cubano CaféFuerte, che rilancia la notizia, aggiunge che la presentazione sarà martedì 16 febbraio alle 2,30 del pomeriggio nella sala Alejo Carpentier della Fortezza La Cabaña, sede della mostra.

C’è da dire che Eric Arthur Blair, questo il vero nome di George Orwelll, non è del tutto nuovo per il palato dei cubani, ai primi posti nel continente come consumatori di libri. Almeno per i più anziani. I due romanzi che più bersagliano gli orrori e gli errori del totalitarismo – La fattoria degli animali, tradotto in spagnolo con il titolo Rebelión en la granja (1945) e 1984 ( del 1948) – scritti negli ultimi anni di vita, quelli dove la disillusione rispetto allo stalinismo si era fatta più cocente e profonda, furono pubblicati a Cuba tra il 1960 e il 1961 da una casa editrice indipendente, come ancora lo era l’editoria dell’Isola già investita dalla rivoluzione castrista ma non ancora ascritta al campo socialista. Poi le opere di Orwelll sono state messe all’indice per i seguenti decenni come tante altre. Fino ai nostri giorni.

Una nota radiofonica di Radio Enciclopedia, una popolare emittente cubana fondata nel 1962, in piena crisi dei missili e con il pericolo incombente di un nuovo conflitto mondiale, menziona la pubblicazione imminente del romanzo di Orwelll come una “decisione saggia” del marchio Arte y Literatura.

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