GUARANÍ SOTTO ASSALTO. Sicari al soldo degli allevatori locali attaccano indios nel Mato Grosso do Sul, nel Brasile meridionale. La denuncia di Survival Internacional

Alcuni sicari attaccano una comunità Guaraní nel Mato Grosso do Sul, 2014. © Aty Guasu/Survival
Alcuni sicari attaccano una comunità Guaraní nel Mato Grosso do Sul, 2014. © Aty Guasu/Survival

Una comunità di indios Guaraní sta subendo gravi attacchi nello stato del Mato Grosso do Sul, nel Brasile meridionale. Un gruppo di sicari, al soldo degli allevatori locali, sono arrivati a bordo di una decina di furgoni e hanno sparato ripetutamente contro un villaggio Guaraní. Avrebbero anche dato fuoco a diverse case. Gli attacchi sono ancora in corso. La denuncia è di queste ore e la lancia l’organizzazione Survival Internacional, un movimento che si batte per i diritti dei popoli indigeni.

Una decina di giorni fa i Guaraní avevano cercato di rioccupare una porzione del loro territorio, e si pensa che questo attacco sia una ritorsione degli allevatori. Nonostante la costituzione brasiliana e la legge internazionale riconoscano il diritto dei Guaraní alla terra ancestrale, le comunità sono state derubate delle loro terre per far spazio ad allevamenti e piantagioni. Spesso, nel tentativo di tenerli lontani dal territorio, gli allevatori assoldano dei sicari per attaccare i Guaraní e uccidere i loro leader.

Il 13 gennaio i Guaraní hanno ricordato il tredicesimo anniversario dell’assassinio di Marcos Veron, leader indigeno ucciso dagli allevatori a Takuara, la stessa comunità vittima dell’attacco in corso in questi giorni. Le forze di sicurezza di frontiera (DOF) sono sul posto ma non sono ancora intervenute per impedire le violenze in quest’area, che i Guaraní descrivono come una “zona di conflitto”. I Guaraní accusano le forze DOF di sostenere gli allevatori. Il comportamento delle forze di sicurezza ha spinto il Capo della Commissione per i Diritti Umani del Congresso brasiliano a riconoscere che la DOF “agisce come una forza di sicurezza privata… per intimidire i leader [Guaraní] insieme agli allevatori.” E ha aggiunto che “è assolutamente possibile risolvere il problema. Tutti ne dovrebbero parlare.” “Chiediamo aiuto alle persone di tutto il mondo” ha detto il leader Guaraní Valdelice Veron. “Siamo qui nella nostra terra ancestrale e non ce ne andremo.”

Questa è solo l’ultima fase di una guerra intentata dagli allevatori contro i Guaraní. L’imprenditoria agricola li sottopone a violenza genocida, a schiavitù e razzismo per rubare loro terre, risorse e forza lavoro.

Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, chiede la fine di queste violenze e il rispetto del diritto dei Guaraní a vivere nella loro terra ancestrale. In questo modo gli indigeni potranno difendere le loro vite, proteggere le loro terre e determinare autonomamente il loro futuro. “Non si tratta di un attacco isolato, bensì dell’ennesimo atto di crudeltà in un ciclo infinito di violenze contro i Guaraní. La violenza è sistemica e sistematica, ed è aggravata dal fatto che con il loro comportamento le forze di sicurezza brasiliane permettano deliberatamente il verificarsi di questi attacchi” ha dichiarato oggi il Direttore generale di Survival, Stephen Corry. “Questa cultura dell’impunità è letale per i Guaraní e li sta distruggendo. Il Brasile deve restituire la terra alla tribù, è l’unica soluzione possibile.”

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