CHAVISTI IN FUGA. Le elezioni parlamentari in Venezuela potrebbero imporre nelle urne quel cambiamento oramai invocato dalla maggioranza della popolazione. Chavisti compresi

6 dicembre
6 dicembre

Lo scenario delle imminenti elezioni legislative del 6 dicembre in Venezuela vede come “altamente probabile” una vittoria dell’opposizione. L’opinione di Félix Seijas, direttore dell’istituto di sondaggi Delphos, riflette un orientamento che diverse inchieste, nazionali e internazionali, mostrano da tempo: una crescita dell’area di opposizione e una corrispondente restrizione dell’area di consenso sicuro al governo di Maduro. “I sondaggi non dicono che la situazione sia irreversibile” si affretta a precisare Seijas, che è anche professore dell’Università Centrale del Venezuela. “Quello che sì, stanno registrando tutti gli analisti che hanno in mano studi di opinione, è l’altissima possibilità che l’opposizione ottenga la maggioranza semplice dell’Assemblea Nazionale. Anche per me lo scenario più probabile è quello di una maggioranza semplice a favore dell’opposizione”.

Il dato nuovo, o percepito dalle inchieste come “molto sensibile”, è lo scollamento di settori fedeli al defunto presidente Chávez rispetto al governo del successore. “La maggioranza dei venezuelani – osserva Félix Seijas dalle colonne del Diario de Las Americas – è convinta che il paese stia male e responsabilizza della crisi il governo del presidente Nicolás Maduro”.

Il direttore di Delphos considera che ciò favorisca l’opposizione a livello nazionale “con una intenzione di voto del 50 per cento, mentre il 25 % si inclina per l’ufficialità e il resto – un altro 25% – si colloca tra indecisi e astensionisti”.

Nelle elezioni di domenica 6 dicembre sono in ballo 167 seggi nell’Assemblea Nazionale (il parlamento venezuelano). La votazione riguarderà 19,5 milioni di venezuelani, distribuiti in 87 circoscrizioni elettorali (circuitos). E’ in questi ultimi che il sondaggista pone l’attenzione. “Possiamo identificare 3 grandi gruppi. Le circoscrizioni dove nel passato l’opposizione ha vinto in maniera chiara, e dove manterrà un chiaro vantaggio. Nelle circoscrizioni dove tradizionalmente la battaglia è stata più serrata si nota una tendenza verso l’opposizione. La domanda è: Cosa farà il chavismo scontento o il chavismo non madurista in queste circoscrizioni?”.

Félix Seijas nota che il governo ha avuto una posizione dominante nelle circoscrizioni meno urbane. “Lì il voto dell’opposizione non è cresciuto molto ma il voto al governo è caduto” argomenta il ricercatore. “La massa di voti degli indecisi in queste zone è grande ed è composta in maggioranza di chavisti scontenti”. Poi lancia un’ultima avvertenza: “Se fossimo in Svizzera sarebbe più facile approssimarsi al vero scenario. Ma non siamo in Svizzera ed esistono altri elementi che entrano in gioco e che non sono misurabili dai sondaggi come la forza degli apparati, il controllo dei mezzi di comunicazione, la proclamazione di uno stato di emergenza o la paura. Tutto questo incide”.

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