BUONE NOTIZIE PER LA TERRA. L’ozono stratosferico si rigenera e in meno di mezzo secolo tornerà ai livelli del 1980, quando iniziò il grande allarme per il futuro del pianeta

Ozono. Foto Nasa-Flickr
Ozono. Foto Nasa-Flickr

La rivista brasiliana del movimento dei Focolari Cidade Nova presenta ai lettori del paese amazzonico così importante per l’ecosistema mondiale un testo di grande importanza. Si tratta della sintesi del Rapporto 2014 del Protocollo di Montreal pubblicato all’inizio di novembre che conferma un dato inaspettato, o rimasto fino ad ora limitato alla ristretta cerchia degli addetti ai lavori: l’ozono stratosferico si sarebbe stabilizzato e lo strato di ozono si starebbe rigenerando. I ricercatori delle Nazioni Unite stimano che tra poco meno di mezzo secolo, nel 2060, lo spessore raggiungerà la stessa densità di prima del 1980 quando iniziò il grande allarme per il futuro del pianeta.

Le buone notizie arrivano otto decenni dopo che la rivista Nature pubblicò le conclusioni della ricerca che rivelava il legame tra degrado ambientale e atmosferico e le sostanze chimiche prodotte dall’uomo. Proprio da quella ricerca – ricorda Cidade Nova – nacque il Protocollo di Montreal, adottato internazionalmente nel 1987, che a tutt’oggi registra l’adesione di 197 paesi.

La rivista brasiliana riporta una dichiarazione del direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), Achim Steiner pronunciata in occasione della riunione dei paesi che hanno aderito al Protocollo di Dubai: “Negli ultimi 30 anni i risultati hanno superato le aspettative, ma non possiamo accontentarci. Ora abbiamo bisogno di capire il motivo per cui il Protocollo di Montreal è lo strumento più efficace e trarre degli insegnamenti dall’esperienza accumulata sino ad oggi. C’è ancora bisogno di capire come avviene il recupero dello strato di ozono, l’impatto delle radiazioni ultraviolette sulla salute umana e sugli ecosistemi, e quello delle sostanze nocive per lo strato di ozono; abbiamo ancora bisogno di comprendere appieno i passi da dare per sostituire tali sostanze ed evitare così di generare nuovi problemi per il tempo futuro”.

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