RIELEZIONE. LA STRADA E APERTA. Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa non può candidarsi per un terzo mandato ma chi gli succederà si se il Congresso…

Correa: cattolico osservante, ex missionario e seminarista, si definisce umanista e cristiano di sinistra
Correa: cattolico osservante, ex missionario e seminarista, si definisce umanista e cristiano di sinistra

Rafael Correa mette le mani avanti e dichiara di non vuole essere presidente per un terzo mandato consecutivo ma appoggerà la riforma della Costituzione a favore della rielezione indefinita delle autorità elette dal popolo in votazioni democratiche. “Quello che meno voglio è essere candidato nel 2017, e come vanno le cose” ha aggiunto, “non ci sarà bisogno che lo sia”. Ma chi gli succederà potrà ricandidarsi a tempo indefinito se il congresso approverà a dicembre il pacchetto di emendamenti costituzionali che promuove l’Alleanza PAIS, il raggruppamento che ha portato Correa alla presidenza per la prima volta nel 2007, poi rieletto una seconda nel 2013.

La Corte Costituzionale dell’Ecuador ha aperto le porte alla rielezione plurima dei candidati a presidente – ma anche di Correa se cambiasse idea nei due anni che gli restano per terminare il secondo mandato – dopo aver autorizzato il Congresso ad emendare la magna carta in 16 punti, tra cui, appunto, quello che si riferisce all’alta carica di presidente che adesso non può essere esercitata oltre i due mandati consecutivi.

Spianata la strada toccherà adesso ai 137 legislatori – in larga maggioranza (100) dell’alleanza di governo che sostiene Correa – fare il passo successivo.

Torna alla Home Page