ALITALIA CONGELA I VOLI PER IL VENEZUELA. La compagnia di bandiera ha accumulato un ingente credito che il paese sudamericano non riesce a pagare

A terra
A terra

Chi si recasse in una agenzia di viaggi ad acquistare un biglietto per volare a Caracas, in Venezuela, dopo le operazioni consuete per acquisire il titolo di viaggio si sentirebbe rispondere che Alitalia “al momento non ha voli disponibili”. La ragione, naturalmente, va cercata altrove, fuori dall’agenzia. Ed è tutta nel mancato pagamento del debito di quasi 4 miliardi di dollari che il governo venezuelano ha contratto con le 21 compagnie aeree che operano nel Paese e che fanno parte dell’Associazione delle Linee Aree in Venezuela.

E così, dopo Air Canada, anche Lufthansa e Alitalia hanno deciso di sospendere i voli per Caracas fino al mese di ottobre, imitando Air Canada che già lo aveva fatto poco tempo fa, e secondo voci di mercato Air France e Iberia starebbero per fare lo stesso. Altre compagnie, come la colombiana Avianca e la brasiliana Tam, hanno ridotto di almeno il 40% i loro voli.

La decisione tuttavia “non è senza ritorno”, ha spiegato la compagnia di bandiera italiana in un suo comunicato, e non appena ristabilita la situazione, i voli saranno ripristinati. A gennaio l’esecutivo guidato dal presidente Nicolas Maduro aveva assicurato che l’ingente debito sarebbe stato saldato in diverse tranche: il 50% offrendo in cambio forniture di gasolio, il 25% in titoli di Stato e il restante 25% in denaro, ma sinora nulla di tutto ciò è stato fatto.

Per il Venezuela non si tratta ovviamente di una notizia di poco conto, anche se i mezzi di comunicazione governativi hanno evitato accuratamente di dare spazio alla decisione di Alitalia. Il colpo però non è da poco considerato che, secondo i calcoli dell’ALAV, la compagnia italiana è responsabile del 22% delle connessioni aeree fra il Paese sudamericano e l’Europa.

Torna alla Home Page