PROCESSIONE CONTRO LA DROGA. L’ha organizzata un prete argentino della periferia di Buenos Aires. Prese di mira la case degli spacciatori

A mani nude e armati di preghiere
A mani nude e armati di preghiere

La storia di un prete coraggioso sta facendo il giro dei media argentini. Il motivo? Aver guidato una processione che ha “preso di mira” le case in cui viene venduta droga ai giovani del suo quartiere, nella periferia di Buenos Aires. Il sacerdote, durante la processione, ha deciso di fermarsi a pregare davanti alle case note come luoghi di spaccio. “Decidiamo pregare”, ha spiegato padre Lucho, come lo chiamano i parrocchiani. “Che la vergine ci accompagni, ci fortifichi e che possa convertire i loro cuori. Che sappiano che in gioco ci sono anche le loro vite, le loro famiglie, la società, la comunità, il quartiere, il paese”, ha ammonito.

Il sacerdote – come altri esempi di preti argentini che lavorano in contesti complicati, come le baraccopoli (villas) – ha dichiarato di non temere eventuali – per non dire probabili – rappresaglie. “Sono tranquillo, in pace, perché quello che facciamo è per il bene per tutti: da chi vende a chi consuma droga”, ha risposto a chi gli faceva notare i rischi di quello che stava facendo.

Quello della droga è oggi il problema principale che affligge i quartieri poveri e le baraccopoli argentine. In questo senso Pablo Nogués, la località dove lavora padre Lucho, non fa eccezione. “Nel quartiere le famiglie sono flagellate dal problema. Tutti abbiamo questa preoccupazione che distrugge le famiglie, i giovani e i bambini”, ha detto. “Ho accompagnato la morte di molti giovani a causa della droga, ed anche molte famiglie. Dobbiamo fare qualcosa: preghiera, processione, silenzio. Dire ‘siamo qui, vogliamo fare qualcosa insieme, per tutti’”.

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