INQUILINO PATAGONICO CERCASI. Il municipio di Timaukel, nella Terra del Fuoco cilena, cerca 150 famiglie disposte a trasferirsi per ripopolare la zona

Si accettano candidature
Si accettano candidature
Cambiare vita, trasferirsi in Patagonia. Chi lo vorrebbe, potrebbe ora avere un’occasione unica per farlo. Sì, perché nel remoto municipio di Timaukel, nel cuore della Patagonia cilena, sono iniziate le selezioni: si cercano 145 famiglie disposte a trasferirsi per formare un nuovo insediamento. A sentire il sindaco della contea, Alfonso Simunovic, l’idea è già piaciuta a molti: “Solo questo fine settimana abbiamo ricevuto per posta elettronica 1600 richieste di informazione, non pensavamo di generare così tanto interesse”, ha dichiarato all’agenzia Efe.
Stando ai piani, il nuovo borgo sorgerà in mezzo alla bellezza della Terra del Fuoco, a pochi chilometri dalla città più australe del mondo, Ushuaia, in una zona strategica tra il confine cileno-argentino. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di lanciare il turismo sfruttando gli oltre 10 mila chilometri quadrati di paesaggi quasi ancora inesplorati e, allo stesso tempo, rivitalizzare una delle zone a più bassa crescita del paese, abitata da appena 423 persone in gran parte disperse in estancias e dedite all’allevamento ovino.
A Puerto Guanaco – questo il nome della zona in cui dovrebbe sorgere il nuovo borgo – sono già presenti una piccola scuola, una caserma dei carbineros, un aerodromo, centinaia di pecore e – come lascia intuire il nome – molti guanachi, il tipico cerbiatto patagonico simile al lama. Simunovic ritiene che in due anni il luogo potrebbe ospitare 700 persone, a cui verranno concessi appezzamenti di 450 metri quadrati su cui edificare le case, che dovranno essere in legno e progettate in modo da essere in armonia con il paesaggio.
La condizione per ottenere i terreni, ha spiegato il sindaco, è che i richiedenti presentino progetti di turismo, commercio e servizi in grado di assicurare un futuro “sostenibile per la paese”. Priorità verrà data agli abitanti della Terra del Fuoco, ma in caso di richieste insufficienti si accetteranno anche famiglie provenienti da altre regioni del Cile e stranieri.
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