LAVORO PER LE VITTIME CHE NON L’HANNO. In Colombia ci si pone il problema di risarcire con posti di lavoro chi ha sofferto per il conflitto

Guardando al dopo
Guardando al dopo

Si guarda al dopo, mentre i negoziati proseguono sul tavolo di l’Avana. Trenta aziende colombiane si sono unite e hanno creato uno sportello che offre lavoro con tanto di prestazioni sociali per le vittime del conflitto. Sono centinaia di migliaia i colombiani che hanno dovuto lasciare casa e lavoro nelle zone più contese e in epoca recente, quando l’attività bellica delle Farc era intensa. Molti di loro non sono più riusciti a trovare lavoro o a formarsi per uno nuovo. A questo punta un organismo chiamato Servicio Público de Empleo creato per aiutare le persone vittima della violenza ad entrare nel mercato del lavoro.

Corsi di formazione e coinvolgimento di imprese nazionali è la ricetta. A questo scopo sono stati aperti 30 punti di attenzione in 17 dipartimenti della Colombia, che sonderanno aziende e formeranno i candidati in funzione delle necessità lavorative di queste ultime.

In sei mesi il Servicio Público de Empleo ha trovato lavoro stabile a 700 vittime del conflitto a domanda di 30 aziende nazionali. L’obiettivo per la fine dell’anno è di collocare 1000 vittime a richiesta di 600 aziende.

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