MERCATO NERO DI FELINI. Effetti collaterali dell’ “invasione cinese” in America Latina: in Bolivia a rischio la sopravvivenza del giaguaro

In pericolo
In pericolo

Minacciato dai cacciatori di frodo, per soddisfare la grande domanda del mercato cinese. Il giaguaro boliviano –protetto per legge- si trova in stato “vulnerabile” e potrebbe presto diventare una specie “in pericolo”, secondo un rapporto del Ministero dell’Ambiente e le Acque boliviano, diffuso dal quotidiano La Razón.

Sette sono stati i casi di caccia illegale finora accertati: di questi, sei coinvolgerebbero proprio cittadini cinesi. Uno degli accusati è stato fermato prima di inviare in Cina 105 denti di giaguaro, numero che si ottiene dall’uccisione di 26 animali. Mentre nell’abitazione di un altro sospettato le autorità hanno rinvenuto felini decorati con oro o pietre preziose e pronti ad essere spediti.

I motivi della caccia dei felini e il successivo traffico dei loro resti vanno ricercati nelle credenze cinesi. La medicina tradizionale del gigante asiatico ritiene infatti le proprietà di baffi, artigli, occhi, grasso, denti e ossa del giaguaro utili per curare l’artrite, energizzare il corpo e incrementare la potenza sessuale maschile. “A causa della diminuzione dei felini in Asia i trafficanti si sono concentrati su paesi come la Bolivia, dove ancora ci sono ancora felini simili alle tigri”, hanno spiegato attivisti del Foro Bolviano sull’Ambiente e lo Sviluppo (Fobomade).

L’impennata degli ultimi tempi sarebbe legata in particolare all’arrivo, circa un anno fa, di sette imprese cinesi che realizzano opere pubbliche per la Bolivia vicino ad aree naturali. “Ciò ha significato l’arrivo di un gran numero di cittadini cinesi che non solo richiedono questi animali, ma sono anche potenziali commercianti”, dicono dal Fobomade.

Il giaguaro è il felino più grande d’America. Gli indios guaraní lo conoscono anche come yaguareté, che nella lingua indigena vuol dire “vera belva”. Eppure per i popoli amazzonici è anche un “vero saggio e protettore”, tanto che “uccidere il guardiano del bosco è un crimine”, come riferisce La Razón riportando le parole di una donna nativa del Territorio Indigeno del Parco Nazionale Isiboro Secure posto a est della capitale La Paz, nel centro del paese.

Gli indios boliviani, ogni 21 dicembre e per cinque giorni, si ritirano nel bosco in cerca dello “spirito del giaguaro”, grazie a cui dicono poter predire il futuro. Per quanto tempo ancora?

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