Papa Francesco nella sua Lettera al VII Vertice delle Americhe che termina oggi i suoi lavori dedicati al tema “prosperità con equità” ha chiesto ai Governanti presenti, 35, di “affrontare i problemi con realismo trasmettendo al tempo stesso speranza”. E dopo questo auspicio il Santo Padre, nel suo Messaggio, traccia subito la “linea rossa” delle sfide emisferiche: “l’iniquità, la distribuzione ingiusta delle ricchezze e delle risorse” che sono “fonti di conflitto e violenza tra i popoli”. E perché si domanda Francesco. La sua risposta è perentoria: questo sistema “suppone che il progresso di alcuni si costruisce sul necessario sacrificio di altri”, i quali “per vivere dignitosamente devono lottare contro gli altri”. Il benessere così raggiunto, secondo il Papa, è “ingiusto” e offende la dignità umana perché non tiene conto che esistono “beni basici” e “servizi pubblici” dai quali non deve essere escluso nessun essere umano. Non tenere presente questa verità indiscutibile non fa altro che alimentare la disuguaglianza e perciò Papa Francesco ricorda l’urgenza della “globalizzazione della solidarietà e della fratellanza al posto della globalizzazione della discriminazione e dell’indifferenza”. Senza l’applicazione di questo assioma “non saranno mai risolti i problemi della nostro società”, osserva il Santo Padre.
Poi, il Pontefice ricorda che molte economie in crescita o stabili non sono state capaci di risolvere la questione della povertà. In non pochi casi addirittura la crescita economica ha aumentato il divario fra ricchi e poveri, sottolinea il Papa. La teoria secondo la quale la ricchezza di pochi prima o dopo avrebbe “gocciolato” benefici anche per i più poveri, secondo Francesco si è dimostrato fallace e dunque si deve dire che “che non è sufficiente attendere che i poveri raccolgano le briciole cha cadono dal tavolo dei ricchi”. Per il Papa – che ricorda che per la Chiesa è prioritaria “la promozione delle persone concrete” – occorrono subito azioni dirette a sostegno dei meno favoriti, dando risposte ai loro bisogni e offrendo loro anche opportunità di sviluppo. Il Santo Padre nel suo messaggio affronta anche la questione dei flussi migratori ricordando che la causa si trova nella disparità di opportunità e ciò, sottolinea, obbliga persone e famiglie a provare fortuna altrove affrontando al tempo stesso il rischio del traffico di essere umani, il lavoro schiavo e la totale mancanza di diritti e di giustizia. Non solo. Secondo il Papa certe condotte degli Stati lascia queste persone “fuori dalla legalità e senza nessuna possibilità di avere diritti … costringendole a trovare posto tra chi abusa degli altri” oppure a “rassegnarsi ad essere vittime di abusi”.
Infine, il Papa rivolge anche un pensiero alle situazioni di iniquità all’interno dei singoli Paesi e cita in particolare il caso delle popolazioni aborigeni per concludere dicendo: “Senza un’autentica difesa delle persone contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza, lo stato di diritto finirebbe per perdere la sua legittimità”.