IL PRETE GAUCHO ALL’ESAME FINALE. Chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione dell’argentino Brochero. La parola agli esperti vaticani

Scatole viaggianti | Composizione di Emiliano I. Rodriguez
Scatole viaggianti | Composizione di Emiliano I. Rodriguez

Le scatole devono essere già arrivate a Roma. Sigillate e avvolte in nastri con i colori nazionali argentini, portano un contenuto prezioso: tutta la documentazione risultante dalle indagini condotte in loco sul miracolo di José Gabriel Brochero, il prete gaucho già beatificato nel 2013. In altre parole, la chiave di volta per superare l’ultimo ostacolo prima della definitiva canonizzazione.

La fase diocesana delle indagini si è chiusa il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, con la consegna formale del materiale da parte dell’arcivescovo della città argentina di San Juan de Cuyo, monsignor Alfonso Delgado, al postulatore della causa e arcivescovo di Cruz del Eje, monsignor Santiago Oliveira. Con il passaggio di consegne si è concluso formalmente il lavoro del Tribunale Diocesano incaricato di raccogliere tutti gli elementi utili a confermare la guarigione straordinaria di una bambina che era stata gravemente aggredita dai genitori.

Le indagini - come peraltro aveva anticipato a Terre d’America, il vice-postulatore della cause e componente del Tribunale ecclesiastico, padre Julio Merediz - hanno avuto ad oggetto perizie e l’ascolto di testimoni.

Sempre in dialogo esclusivo con Terre d’America, il postulatore della causa, monsignor Oliveira, aveva implicitamente confermato il caso della bambina, citandone altri al vaglio, come la guarigione di un giovane in seguito ad un incidente automobilistico.

Ora la palla passa al Vaticano e agli esperti della Pontificia Commissione per la causa dei Santi. Ma tutto lascia pensare cha la firma papale sul decreto di canonizzazione è solo questione di tempo.

Torna alla Home Page