CREDENTI, MA CON PRUDENZA. Il 30 per cento degli iberoamericani non si sente libero di parlare delle proprie convinzioni più profonde

Fe escondida

Credenti sì, ma senza farlo sapere troppo. È quanto risulta da un sondaggio realizzato dalla rete universitaria “Universia” ed il portale sul lavoro Trabajando.com sulla religione nei paesi iberoamericani (Spagna e America Latina), su un campione di 4360 persone.

Stando ai dati dell’inchiesta, l’80 per cento degli intervistati si considera credente. Eppure di questi una buona fetta – il 30 per cento, uno su tre – dichiara di non sentirsi libero di parlare del proprio credo nella sfera sociale e lavorativa.

Osservando in dettaglio i dati emergono inoltre importanti differenze tra i diversi paesi esaminati. Così mentre in Argentina e Perù l’80% degli intervistati dichiarano di sentirsi liberi di parlare senza problemi di religione, in Brasile la percentuale scende al 60%.

Per quanto riguarda la classifica delle religioni, quella cattolica continua saldamente ad essere la più seguita nei paesi oggetto del sondaggio (si professa cattolico il 50% del campione), anche se si conferma la crescita degli evangelici, segnalati al 19% del totale. Seguono testimoni di Geova (3%), ebrei (1%), mormoni (1%), musulmani e altre religioni (1%).

C’è anche chi non pratica alcun credo: è il 19% del totale.

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