MESTIERI PERICOLOSI. 27 giornalisti morti in America Latina nel corso del 2014; il Messico, con 8 caduti, è il paese più mortifero per la professione

L’un contro l’altro armati
L’un contro l’altro armati

Anno nero per i giornalisti, nero come il 2013, il più sanguinoso per l’onorata professione con 129 assassinati. Quest’anno, il 2014, sono stati 128 i morti sul campo, distribuiti in 32 paesi. E, a dire il vero, l’anno non è ancora finito. Sedici giornalisti sono stati uccisi in Israele durante l’offensiva militare a Gaza, 13 in Siria, 12 in Pakistan. L’Irak ha il quarto posto nella lista dei paesi più pericolosi, con 10 giornalisti uccisi, quasi tutti dal gruppo jihadista Stato Islamico. L’Ucraina occupa la quinta posizione nella funerea classifica, con 9 giornalisti morti in servizio. Cambiando di continente è il Messico che guida la classifica latinoamericana: 8 giornalisti uccisi, più che in Afghanistan (6), Honduras (5) e Somalia (5). I giornalisti caduti in Brasile nel corso del 2014 sono stati 4. Due gli uccisi in Colombia e Perù. Uno in El Salvador, Repubblica Dominicana, Panama e Paraguay.

Raggruppando i caduti per continente il Medio Oriente è la regione più mortifera per la professione con 46 giornalisti assassinati, davanti all’Asia (31). L’America Latina totalizza 27 caduti, l’Africa 14, l’Europa 10.

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