ORRORI MESSICANI. Cercano le salme dei 43 studenti e trovano quella di un sacerdote ugandese rapito mesi fa

Dall’Uganda al Messico senza ritorno
Dall’Uganda al Messico senza ritorno

Dal Messico arriva un altro orrore: mentre si cercavano le salme di 43 studenti di Iguala, quasi certamente arsi vivi per opera del narcotraffico, cartello “Guerreros unidos”, è stato trovato il corpo del sacerdote ugandese, padre John Ssenyondo, scomparso dopo aver celebrato la Messa il 30 aprile 2014, nel Municipio di Chilapa de Álvarez, Guerrero.

La conferma della triste notizia e dell’identità del cadavere scoperto in una fossa comune al sud del Messico è arrivata dalla diocesi del presbitero (Chilpancingo-Chilapa) dove arrivò nel 2010 come missionario. Una fonte della diocesi precisa: “E’ stato trovato in una fossa comune insieme ad altri tredici cadaveri in località Chilapa. L’identificazione di padre John Ssenyondo è stata possibile grazie al lavoro di un odontoiatra che frequentava per una cura dentale.

La stampa locale ricorda che il sacerdote sarebbe stato prelevato e fatto scomparire dopo aver negato il battesimo forzato del figlio di un boss.

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