NEL 2016 IL PAPA IN URUGUAY. La data è stata ripetuta dall’arcivescovo di Montevideo a una televisione locale e conferma quanto dichiarato in precedenza dall’arcivescovo di Tucumán

Senza valigia, a casa sua
Senza valigia, a casa sua

Del viaggio del Papa in America del Sud in luglio-agosto del 2016 se n’è già parlato, con le probabili tappe in Cile, e Uruguay. Le ultime notizie in proposito le aveva fornite a Canal 10 di Tucumán l’arcivescovo della storica città argentina, Alfredo Horacio Zecca di ritorno da Roma e da un colloquio privato con Francesco, che a metà ottobre aveva ribadito il desiderio del Papa di realizzare la visita nella sua terra in occasione del Congresso eucaristico nazionale e dei concomitanti festeggiamenti per la dichiarazione di indipendenza avvenuta proprio nella città di Tucumán il 9 luglio del 1816. Zecca aveva però aggiunto che una conferma definitiva il Papa si era riproposto di darla a novembre, dunque tra pochi giorni, quando si sarebbe riunito il plenario della conferenza episcopale previsto dal 10 al 15.

Adesso è l’arcivescovo di Montevideo Daniel Sturla, nel confinante Uruguay, ad informare i suoi connazionali via Telebuendía che sì, un viaggio è possibile e interesserà anche l’Uruguay.

Sturla ha detto di essere stato con il Papa il 30 giugno, di avergli manifestato tutta l’attesa degli uruguayani e di aver ricevuto come risposta che in Uruguay ci verrà “quando andrà in Argentina e in Cile”. Sturla, facendo eco a Papa Francesco, ha poi argomentato sulla pena di morte – “E’ impossibile pensare che gli Stati non dispongano di un altro mezzo che non sia la pena di morte per difendere dall’aggressore ingiusto la vita delle altre persone” – e l’abolizione dell’ergastolo, da lui definita “una sentenza di morte nascosta”.

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