IL TEOLOGO E IL CANALE. Fu il brasiliano Boff, difensore dell’ambiente, a convincere il presidente del Nicaragua Ortega ad intraprendere la mega opera

Leonardo Boff e Daniel Ortega
Leonardo Boff e Daniel Ortega

In Nicaragua la discussione attorno al canale interoceanico che taglierà l’istmo all’altezza del grande lago Cochibolca è aspra, ma la decisione è presa: il canale si farà e i lavori inizieranno nel mese di dicembre con un porto sull’Oceano Pacifico. I pro-canale enunciano i vantaggi e assicurano la fattibilità del progetto, i critici minimizzano i benefici e accentuano i danni ambientali che potrebbe comportare, ma pochi sanno che l’”ispiratore” della mega opera è il teologo della liberazione e ambientalista brasiliano Leonardo Boff. Lo ha rivelato a sorpresa lo stesso presidente del Nicaragua Daniel Ortega che fino a pochi anni fa era su posizioni assolutamente contrarie. “Nemmeno per tutto l’oro del mondo possiamo rischiare il Lago… non si deve correre il rischio di contaminare la più grande riserva d’acqua potabile del paese e dell’America Centrale”. Il discorso citato porta la data del 10 maggio del 2007. Ortega ha cambiato parere e con l’imprenditore cinese Wang Jing è diventato il principale propugnatore del canale interoceanico sul territorio nazionale.

Il quando e il perché di questa giravolta di 360 gradi lo rivela la rivista nicaraguense Trinchera de la Noticia citando le parole dello stesso presidente sandinista pronunciate qualche giorno fa durante la riunione della Conferenza dei Partiti politici dell’America Latina. Dopo un excursus storico da Sandino alla rivoluzione, entrambi propensi alla grande opera, il presidente del Nicaragua ha ammesso che “non è stato facile convincerlo” e che “la prova del fuoco l’ho avuta con Leonardo Boff”. E qui Ortega ha raccontato di quando “due anni fa è passato di qui Leonardo, già c’era in ballo il canale, e ho parlato con lui che è un difensore della natura. Mi aspettavo che mi dicesse che era una follia (la costruzione del canale), questo mi aspettavo”. Ma non è stato così.

Ortega ricorda che nella visita a Managua Boff aveva con sé la “Lettera della Terra”, un documento che lui stesso aveva sottoscritto nel quale politici e personalità di diversi paesi del continente si impegnavano a rispettare l’ambiente e contrarrestare il cambiamento climatico. “Io ho firmato la Lettera ma poi i compagni hanno cominciato a parlare del canale… e parlavano, parlavano…”. Ortega dichiara di aver resistito all’idea della sua realizzazione: “Avevo le mie riserve”. Ma Boff – racconta il presidente del Nicaragua – gli parlò di megaprogetti in Brasile, idoelettriche e opere a cielo aperto nella foresta. “E mi diceva che era vero, che di problemi ce n’erano, ma che loro avevano accompagnato i progetti e che l’impatto che avevano avuto aveva dato vita ai boschi”. Boff – riferisce Trinchera de la Noticia – lo aveva invitato in Brasile per vedere di persona le opere e costatare la loro compatibilità ambientale. “Fu un sollievo per me”, commenta il leader sandinista. “Iniziammo il dibattito sul canale e mi convinsero che l’unico modo che aveva il Nicaragua di far fronte alla povertà con passo più rapido” era proprio quello di realizzare il canale interoceanico.

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