LE DAME IN BIANCO SI FANNO IN DUE. Il movimento cubano nato nella “primavera nera” del 2003 vive la sua prima scissione

Le dame scissioniste
Le dame scissioniste

“A Cuba ci sono oppositori ma non una opposizione” constata con una certa amarezza un veterano lottatore per i diritti umani come Héctor Palacios commentando la divisione che ha portato 34 aderenti del movimento delle Damas de Blanco a separarsi dal nucleo storico guidato da Berta Soler. Anche per lui, e altri come lui incarcerati nel 2003 dalla polizia cubana in quella che venne chiamata la “Primavera Negra” che portò alla nascita delle Damas de Blanco, l’opposizione è “frammentata perché ogni gruppo ha i suoi interessi ed è incapace di fare un passo per unirsi”.

Celebri per le marce settimanali allo stile delle Madri di Piazza di Maggio argentine le Dame cubane vestite di bianco nel 2005 hanno ricevuto il premio Sajarov alla libertà di coscienza conferito dall’Unione europea che solo nel 2011 una delle fondatrici del movimento, Berta Soler, ha potuto ritirare.

Nel loro sito – Dame in bianco -non c’è ancora traccia della spaccatura. L’ultima notizia porta la data del 5 settembre e riferisce le critiche di un docente, Juan Triana, del Centro studi dell’economia cubana dell’Università di l’Avana alle aperture economiche di Raúl Castro: “un ambizioso progetto di cambiamento” lo ha definito il cattedratico, che “avanza lentamente e che per adesso sembra puntare a una economia ibrida dagli sviluppi non del tutto chiari”.

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