LA DIPLOMAZIA INFORMALE DI FRANCESCO. Il Papa scrive al presidente cinese Xi Jinping e lo invita a visitare il Vaticano. Messaggeri due argentini ricevuti al Santa Marta

Xi Jinping
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Il sito argentino “Infobae” rivela oggi che Papa Francesco, tramite emissari argentini, Ricardo Romano, esponente del peronismo, e José Luján, rappresentante dell’Accademia cinese delle Scienze presso il Mercorsur, ha fatto recapitare una lettera personale al Presidente della Cina Xi Jinping. Secondo la testata di Buenos Aires l’iniziativa sarebbe il risultato di un lungo incontro, a Santa Marta, nel quale oltre al Papa e agli emissari, erano presenti il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin e mons. Dominique Mamberti, l’Incaricato per i rapporti con altri Stati.
Nel corso della conversazione, lo scorso 3 settembre (18.00 – 19.30) dedicata alla pace e alla giustizia nel mondo, Papa Francesco avrebbe detto: “Io sono un clinico. Ho detto che desidero andare in Cina, ma su temi dell’Asia il chirurgo è il cardinale Parolin”. Il Santo Padre, nella lettera da lui firmata personalmente rinnova diversi concetti espressi già nel corso della conferenza stampa sull’aereo che lo riportava in Italia al termine del suo viaggio in Corea del Sud (18 agosto scorso). Nella lettera – riferisce Claudia Peiró, autrice dell’articolo – il Pontefice invita formalmente il Presidente Xi Jinping a visitare il Vaticano per dialogare sulla pace nel mondo. Secondo dichiarazioni di Romano a “Infobae”, nello scambio di opinioni a Santa Marta si è sottolineato il bisogno di stabilire vincoli con Pechino “per contribuire così alla presa di decisioni in modo multipolare per garantire un superiore grado di governance al servizio di una società planetaria più fraterna e con maggiore equità sociale”.
A Pechino la lettera – “documento ufficiale del Vaticano, sigillato con cera lacca” – sarebbe stata ricevuta per delega delle più alte autorità del Paese tre giorni dopo da un collaboratore di fiducia del Presidente Xi Jinping. Come già detto la lettera è stata recapitata ai cinesei personalmente dalle mani di José Luján e Ricardo Romano.
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